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Stupratore seriale, tentata violenza anche su un'infermiera

Il garage dove è avvenuto lo stupro di Roma a via Tor Carbone. Nel tondo le scarpe della ragazza violentata

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Ha tentato di aggredire anche un'infermiera. Cinque giorni prima della violenza alla studentessa di 21 anni in via Sommer, a Tor Carbone, lo stupratore seriale ha teso un'agguato a una operatrice sanitaria nella stessa zona, a largo Strindberg, alle spalle di via di Grotta Perfetta. Lei tornava dal lavoro in ospedale. All'esterno del parcheggio l'uomo mascherato l'ha aggredita. Lei ha resistito con forza. E come era già accaduto in altri casi, quando la donna reagisce lo stupratore scappa, preferisce non rischiare. L'evento rientra tra i numerosi episodi di tentata violenza venuti alla luce in questo periodo, sia alla Bufalotta che a Tor Carbone. Le aggressioni prese in considerazione dagli inquirenti però restano tre: l'ultima compiuta a Tor Carbone la notte del 4 su una studentessa di 21 anni, la precedente alla Bufalotta la notte del 2 giugno ai danni di una giornalista di 34, e il mese prima nello stesso periodo sempre a Tor Carbone. Stamane in Procura sarà quest'ultima vittima a comparire davanti ai magistrati Maria Cordova e Antonella Nespola che coordinano le indagini della Squadra mobile diretta da Vittorio Rizzi. La donna ricostruirà quella notte, cercando di mettere a fuoco eventuali particolari utili a smascherare il violentatore, consentendo agli esperti di disegnare il suo profilo psicologico. Un elemento confermato da tutte e tre le vittime è la frase che lo stupratore ripete spesso durante la violenza: «Stai calma, non ti farò niente, stai tranquilla». Per i criminologi quelle parole rivelerebbero uin tratto della persolità del maniaco, il suo sentirsi inadeguato e al tempo stesso il tentativo di stabilire un approccio con l'altro sesso che sfopcia però nella violenza. Oltre alla vittima, sarà ascoltata in procura anche la poliziotta che la stessa notte dello stupro della studentessa, circa due ore prima, vide e riuscì ad allontanare il malintenzionato. Oggi sarà anche il giorno in cui la polizia scientifica consegnerà ai sostituti procuratori la relazione sull'esame del Dna eseguito sulle tracce biologiche rinvenute per confermare o meno che lo stupratore è lo stesso. Nella lista dei dettagli, gli investigatori stanno valutando quali ragioni potrebbero aver spinto l'aggressore a scegliere come zone di caccia la Bufalotta e Tor Carbone, se le due zone hanno elementi in comune che pssano aver indotto lo stupratore a sentirsi sicuro. L'attenzione si è appuntata sulla vicinanza al Gran raccordo anulare: sia la Bufalotta sia Tor Carbone sono siti a poca distanza dall'anello stradale.  

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