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In pedana il vigile di Brindisi «Ero un direttore d'orchestra»

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.Rende diversi coronare i propri sogni. Si è in carne e ossa, la migliore proiezione di sé. Ieri mattina la magia l'ha vissuta il maresciallo maggiore dei vigili urbani di Brindisi, Cosimo Spinelli, 62 anni, da 36 nella Municipale, padre di due femmine e un maschio, e nonno di due nipotini. Per venti minuti è stato quel che immaginava di essere da circa un ventennio: un vigile sulla pedana di piazza Venezia, in divisa, col berretto chiaro in testa, braccia leggere e lì dirigere il traffico di auto e moto sempre di fretta. Alle 11,35 ha infilato i guanti bianchi, è salito sul podio col fischietto tra le labbra e ha cominciato la sinfonia. Attorno i suoi colleghi di Brindisi: il tenente Italo Guadalupi e il maresciallo Giuseppe Chionna. Quelli romani: il comandante del I Gruppo, Cesarino Caioni, gli altri che fanno servizio in piazza e il delegato comunale alla Sicurezza, Giorgio Ciardi. Fotografi e cameramen gli hanno fatto cerchio per riprenderlo. I turisti si sono incuriositi. Alcune ragazze spagnole si sono avvicinate ai vigili: «Possiamo farlo anche noi?». Spinelli non si è distratto un attimo. Non ha distolto lo sguardo nemmeno quando lo ha riconosciuto il conducente di un furgone: la mattina ha letto sui giornali il sogno del vigile venuto da Brindisi, lo ha visto sulla pedana, allora ha messo il braccio fuori dal finestrino e lo ha salutato: «Auguri». Spinelli racconta gli albori del suo sogno. «Sono cintura nera 6° dan di taekwondo, e per partecipare ai campionati di arti marziali vengo a Roma due volte l'anno. Ogni volta che vedevo piazza Venezia - dice - pensavo a quanto mi sarebbe piaciuto stare lì a dirigere il traffico. A settembre ho scritto al sindaco di Roma Gianni Alemanno al quale ho espresso il desiderio di salire su quella pedana prima di andare in pensione, il 1° gennaio prossimo. Quindici giorni dopo ho ricevuto il benestare del comandante della Municipale, Angelo Giuliani. Li ringrazio tutti e due, insieme con gli amministratori della mia città e i miei superiori». Mentre Spinelli si sbraccia, con la medaglietta Onu appuntata al petto per un servizio reso 4 anni fa, il tenente Guadalupi riflette: «Se prima di andare in pensione un vigile esprime il desiderio di mettersi in piazza a dirigere il traffico si può immaginare con quanta passione abbia fatto il suo lavoro». «In 36 anni - sottolinea Spinelli con orgoglio - non ho fatto un arresto. Per 15 anni sono stato motociclista, poi sono passato in strada a dirigere il traffico, e da qualche anno all'aeroporto di Brindisi. Cosa mi ha insegnato il taekwondo? A mantenere la calma e ad avere sempre rispetto degli altri. Se faccio una contravvenzione la spiego, e di solito il multato se ne va ringraziandomi».

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