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Regina Margherita, nuovo hospice

Le camere del nuovo hospice Regina Margherita

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Con l'inaugurazione, ieri mattina, del reparto di hospice, diventa realtà l'assistenza residenziale ai malati terminali. Dopo il taglio del nastro, bisognerà attendere il primo luglio per la partenza ufficiale. Dieci posti letto in una struttura completamente restaurata all'interno del presidio del Nuovo Regina Margherita, dove lavorerà l'équipe medica trasferita in blocco da Santa Francesca Romana a vicolo del Canale. Oltre ai ricoverati (malati affetti da patologie progressive e in fase avanzata) l'assistenza sarà assicurata anche a trenta pazienti a domicilio.  La ristrutturazione è costata un milione e 600mila euro. La struttura, organizzata come un «service» esterno, sarà gestita da un consorzio di imprese di cui è capofila la Cir (Cooperativa sociale infermieri riuniti) con Cogei Italia e Unisan. Il Consorzio di imprese che gestirà l'hospice ha anche finanziato interventi di recupero monumentale della struttura, l'antico complesso monastico di San Cosimato risalente al decimo secolo, per un valore di 110 mila euro. Un hospice, quello all'interno del presidio territoriale di viale Trastevere, che si inserisce nella rete cittadina di assistenza ai malati terminali. «Sono pazienti che necessitano di cure, strutture e competenze particolari cui si riesce a dare risposta solo grazie a strutture come questa. Apriremo altri hospice in regione – ha annunciato il vicepresidente della Giunta Esterino Montino, presente all'inaugurazione – Sia nelle province, a Civitavecchia e ai Castelli Romani, sia a Roma all'interno del San Giacomo, dove potremmo replicare il modello di questa struttura». «Rispetto della privacy, familiarità degli ambienti e facilità di accesso per i parenti sono stati i capisaldi nella progettazione dell'hospice», ha spiegato Sebastiano Capurso, presidente della cooperativa Cir. La nuova struttura per i malati terminali si affianca alla Rsa (Residenza sanitaria assistenziale) di 10 posti letto già presente nel complesso ospedaliero della Asl Roma A, di cui è previsto l'ampliamento fino a 30 posti. Entro luglio poi l'apertura di un day hospital di cardiologia.

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