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Dalle piccole e medie imprese la forza per ripartire

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Glieffetti della crisi economica internazionale non potevano non farsi sentire anche nel Lazio dove oggi l'industria soffre, i fatturati delle imprese sono in calo, la cassa integrazione aumenta e settori considerati da sempre eccellenze dell'economia regionale, come turismo e commercio, accusano più degli altri il colpo della crisi. Ciò nonostante, a leggere con attenzione il rapporto della Banca d'Italia su «L'economia del Lazio nel 2008», si scopre che la nostra regione, anche nel momento più acuto della crisi, tiene alta la testa e si prepara alla ripresa. E allora, insieme all'industria che vede drasticamente ridurre la sua capacità produttiva, ci sono i servizi che mostrano di risentire molto meno della crisi e in sostanza tengono; nonostante l'occupazione nel Lazio sia in rallentamento nel 2008 rispetto agli anni precedenti, si registra comunque un incremento degli occupati dell'1,4%, con segni più in particolare nei settori costruzioni, +2,6% e servizi, +2,3% e con «felici» eccezioni come quella del Parco Tecnologico Tiburtino, che raccoglie oltre 60 imprese per un totale di 3 mila addetti, dove le imprese hanno aumentato l'anno scorso mediamente del 3,5% il numero degli occupati e contano di fare ancora meglio quest'anno. Non è una magra consolazione, ma solo la conferma che la tipicità di un'economia che si regge in prevalenza sul settore dei servizi e ha un tessuto produttivo formato per la quasi totalità dalle piccole e medie imprese, è anche la forza da cui ripartire. Sono infatti proprio le piccole imprese, secondo Banca d'Italia, a soffrire meno delle grandi e a mantenere gli occupati. Mentre per l'industria è crisi nera con il 53% delle imprese intervistate che dichiara di aver subito un calo di fatturato.

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