Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Arriva l'estate, tutti al mare Ma per gli stabilimenti è crisi

L'assalto agli stabilimenti

  • a
  • a
  • a

Per arrivare a Fregene percorrendo la via Aurelia, ieri intorno all'ora di pranzo, alcuni automobilisti hanno impiegato anche due ore. Non è andata meglio a chi si è messo in macchina fin dalla mattina presto sul Raccordo per raggiungere gli stabilimenti di Ostia. File lunghissime di auto, parcheggi super affollati e spiagge piene praticamente ovunque. Finalmente il cattivo tempo ha concesso una tregua e i romani si sono diretti al mare con la speranza di recuperare un po' di tintarella persa dopo gli ultimi tre weekend di nuvole e pioggia che hanno caratterizzato la fine di maggio, l'inizio di giugno e dunque anche il lungo ponte della Festa della Repubblica. Tre weekend consecutivi che non hanno però lasciato scampo agli operatori delle strutture balneari già letteralmente in crisi a stagione appena iniziata. Dall'Albos fino alla Vela di Fregene, dal Kursaal fino al Venezia di Ostia, il coro di voce degli operatori è unanime: «Crisi profonda, in un momento già molto difficile per il settore». L'anticipo di questa stagione 2009, reso possibile proprio da un inaspettato bel tempo di maggio che aveva accelerato, soprattutto ad Ostia e a Fregene, le prenotazioni degli abbonamenti stagionali e l'arrivo di centinaia di bagnanti sulle spiagge, ha soltanto "illuso" i gestori delle strutture che hanno ostentato subito un certo ottimismo per quella che poteva essere la stagione del recupero in termini di affari, dopo un anno passato tracciando bilanci in rosso. «Neanche il tempo di gioire - spiegano dall'Albos di Fregene - che si sono succeduti tre weekend con il maltempo disastrosi per gli affari». «Giugno è il mese in cui in genere si guadagna di più perché la maggior parte della gente non è ancora partita per le vacanze e il sabato e la domenica viene al mare - raccontano dal Kursaal di Ostia - è chiaro che se non c'è il sole non viene nessuno, noi dobbiamo comunque restare aperti e quello che perdiamo non lo recuperiamo più».

Dai blog