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Aggredita coppia di turisti gay

Le ferite riportate da uno dei ragazzi

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E' stata aggredita a Roma una coppia di gay. Lo denuncia sezione locale dell'Arcigay, spiegando che i due sono stati aggrediti tra il 6 e il 7 giugno. I protagonisti della vicenda sono un italoamericano di 34 anni residente in provincia di Roma e il suo ospite americano di 27 anni. "La coppia passeggiava - racconta l'organizzazione - mano nella mano nei pressi di Campo dei fiori quando 5 o 6 ragazzi, tra i 18 e 20 anni, in via del Biscione, si è avvicinato e ha inveito colpendo ripetutamente e con violenza i due ragazzi". Aggredito con particolare violenza è stato il più giovane, che ha battuto la testa contro un sasso. Dopo la botta è rimasto a terra, privo di sensi e gli aggressori sono scappati. I ragazzi sono poi stati soccorsi e portati in ospedale. "Ho parlato personalmente con i ragazzi che mi hanno descritto il forte attacco omofobo che hanno subito", spiega Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma e responsabile di Gay Help Line. "Si tratta di un fatto grave - sottolinea - e molto preoccupante: non è la prima volta che qualcuno colpisce un uomo perché gay ed è l'ennesima aggressione a una coppia omosessuale, ricordiamo il precedente episodio avvenuto a settembre contro una coppia gay nei pressi della Gay Street, sempre compiuto da ragazzi giovanissimi. Chiediamo, quindi, alle forze dell'ordine di individuare al più presto i responsabili al fine che non restino impuniti anche questa volta. A colpirci - prosegue Marrazzo - è ancora una volta la giovanissima età degli aggressori, poco più che adolescenti. Non è la prima volta che questo avviene e ciò dimostra la necessità di un vasto piano formativo contro l'omofobia a partire proprio dalle scuole, in grado di coinvolgere i ragazzi, ma anche i docenti e le famiglie. Solo con questo tipo di azione si può contrastare il fenomeno della violenza omofoba con decisione e con una vera e propria svolta culturale". "Fa impressione - commenta Aurelio Mancuso, presidente nazionale di Arcigay - che puntualmente nell'avvicinarsi di importanti iniziative lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali, ndr) a Roma si debbano registrare violenze di questo tipo e, che al di là delle solite e scontate vicinanze e solidarietà di facciata, nulla accada di concreto affinché anche i cittadini lgbt possano passeggiare incolumi per le strade della capitale. Ma la responsabilità oltre che locale è nazionale. E' indubbio che la sottovalutazione da parte del Governo della violenza causata dall'odio nei confronti delle persone omosessuali e transessuali sia reiterata e colpevole. In particolare - aggiunge - l'inazione del ministro delle 'ignote opportunità', è lì a testimoniare che si intende lasciar fare, senza muovere un dito. Siamo certi - conclude - che il Pride romano previsto per sabato e il Pride nazionale di Genova sapranno far sentire la nostra forte e indignata voce". Solidarietà è stata espressa anche dall'assessore alle Politiche culturali della Provincia di Roma, Cecilia D'Elia: "Sabato - annuncia - parteciperò al Gay Pride come ho sempre fatto tutti gli anni. Roma è continuamente terreno di episodi di violenza razzista, ultima in ordine di tempo l'aggressione a Campo de' fiori a due ragazzi che si tenevano per mano. Ai due giovani desidero esprimere tutta la mia solidarietà e quella dell'amministrazione provinciale. Il Pride - prosegue - è una risposta a ogni forma di discriminazione. Il suo svolgimento sereno sarà una prova di democrazia e di civiltà per tutte e per tutti".

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