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Compromesso tra Barelli e Malagò

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Confermatoil vertice, con Malagò presidente, Barelli vicepresidente, Diacetti dg e l'introduzione di un amministratore in quota Fin «con funzioni di coordinamento e che sottoscriva gli atti con firma abbinata a quella del dg». Amministratore che, con tutta probabilità, sarà Antonello Panza, segretario generale della Federazione guidata da Barelli. Un compromesso ispirato dalle dichiarazioni del sottosegretario Letta e del governatore Marrazzo che sono riusciti a ricomporre la dicotomia in seno al comitato organizzatore. Protagonisti il presidente Malagò e il numero uno Fin Barelli. Una rivalità che avrebbe potuto incrinare gli equilibri e compromettere la rassegna iridata a meno di cinquanta giorni dal suo avvio. Nodo della discordia le elezioni alla presidenza del Coni, con la candidatura-lampo del senatore Pdl Barelli che contava sull'appoggio proprio di Malagò. Speranze mal riposte quelle nel patron del Circolo Canottieri Aniene, schierato con Patrucci, poi rieletto. Ne è nata una crisi all'interno del comitato organizzatore, con Barelli che ha chiesto l'allontamento di Diacetti. Fatto che avrebbe provocato le dimissioni di Malagò. Alla fine l'accordo è stato raggiunto col mantenimento dello status quo e di tutti i vertici, ma con l'introduzione di un amminitratore in quota Fin sulla plancia di comando. Un compromesso frutto di un «lodo» costruito nella tarda serata di mercoledì dai due vicepresidenti Augusto Fantozzi e Maurizio Tucci. Una pagina scarsa articolata in quattro punti e sottoposta ai membri del Cda, che ha riscosso il gradimento delle due «fazioni» e del sindaco Alemanno, e approvato all'unanimità nell'interesse della kermesse iridata.

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