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Influenza, nono contagiato al Convitto

Studenti davanti l'ingresso del Convitto Nazionale (Foto Gmt)

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E nove. Un altro studente contagiato dalla nuova influenza tra i liceali romani che si sono beccati il virus durante un viaggio studio a New York, nella settimana da 12 al 19 maggio. «Attualmente si trova in isolamento domiciliare presso la propria abitazione e sta bene» ha spiegato ieri il ministero della Salute, confermando l'ennesimo caso di nuova influenza umana A/h1n1, il ventesimo in Italia, per cui ci si aspetta «il picco in autunno» affrontato con «vaccinazioni ristrette e progressive». L'ultimo malato è un ragazzo di 17 anni del Convitto nazionale Vittorio Emanuele II, la prestigiosa scuola a piazza Monte Grappa chiusa da venerdì per una settimana, tre giorni dopo il rientro dei 60 ragazzi a Roma, insieme all'altro liceo che ha preso parte alla simulazione Onu, il classico Dante Alighieri, entrambi in zona Prati. «Potrebbe essere un alunno del IV A» pensano di averlo individuato gli studenti del IVB, la classe dove si sono ammalate due amiche del cuore.  Il giovane si sarebbe sentito male venerdì, lo stesso giorno in cui è arrivata l'ordinza di chiusura preventiva. «Potrebbe essere passato al nostro triage» spiega Angelo Longo responsabile del Gipse del San Camillo, dove in questi giorni sono arrivati una decina di ragazzi con gli stessi sintomi, non tutti, per fortuna, rivelatisi positivi. «In questi casi - spiega Longo - gli mettiamo la mascherina di terzo livello con il filtro e li isoliamo in una sala, chiudiamo immediatamente la cartella e li inviamo allo Spallanzani per la consulenza infettivologica. E solo dopo la visita, se in presenza di febbre oltre i 38 gradi, accompagnata da infezioni delle prime vie aeree, si passa al test. Intanto i ragazzi si godono la chiusura della scuola, con feste di fine anno o al mare, che potrebbero favorire un effetto ping-pong. A questo proposito ieri i genitori degli alunni del liceo Scientifico Righi hanno ricevuto una mail con le raccomandazioni ad evitare, se possibile, maxi feste e incontri, spiegava una mamma. E ieri, senza infermieri, emergenza codici rossi al Dea di II livello del San Camillo.

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