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Il soffio magico della Nuvola vive già negli scatti di Maggi

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.Centinaia di operai immortalati mentre fondano il Nuovo Centro Congressi dell'Eur. La vita del cantiere più avveniristico della Capitale è stata svelata dall'obiettivo di Moreno Maggi. Centinaia di scatti fotografici sono stati raccolti nella mostra «Un anno in cantiere con la testa fra le nuvole», inaugurata venerdì scorso ma aperta ufficialmente al pubblico da domani fino al 18 giugno (dal lunedì al giovedì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30). Un modo per toccare con lo sguardo quella che il padre della Nuvola, l'architetto Massimiliano Fuksas, definisce «l'alchimia magica che si prova quando l'opera diventa parte integrante del paesaggio urbano». La mostra, che si può visitare nello showroom «Haworth» in piazza Guglielmo Marconi al Palazzo delle Scienze dell'Eur, è un'accurata documentazione iconografica della costruzione del Nuovo Centro Congressi, dalla posa della prima pietra dell'11 dicembre 2007 fino ad oggi. «Ma è anche un modo per rendere omaggio a chi sta costruendo quest'opera - spiega il fotografo - perché anche le tecnologie più avanzate non servirebbero a nulla senzo l'ingegno e la mano dell'uomo». Maggi ha seguito passo dopo passo il lento crescere della Nuvola, e racconta con enfasi lo sforzo e l'abnegazione di tecnici e operai al lavoro: «Quello che più mi ha colpito - dice - è l'encomiabile attenzione che viene data alla sicurezza di coloro che lavorano nel cantiere. Un esempio da seguire». Il cantiere, infatti, appare una enorme fucina dove centinaia di formichine operose si affaticano a dare forma a quella che Fuksas chiamò «un'architettura che toglie peso alla massa e alla materia». E l'architetto romano, una volta visti gli scatti di Maggi, sente ancora di più quel misto tra «piacere e soddisfazione che si prova quando un'idea prende corpo» ed è sempre più convinto dell'importanza di un «cantiere complesso che darà vita ad un'opera che oltre al valore architettonico ha un'estrema importanza economica, fondamentale per il turismo e per dotare l'Italia di un centro congressuale unico». E quando l'imponente teca di cristallo alta 40 metri, larga 70 e lunga 175, coprirà le fluttuazioni della Nuvola, l'auditorium da 1.800 posti cuore dell'intero centro congressi, il quartiere dell'Eur potrà vantare nel mondo un'altra espressione di quella modernità urbanistica che lo contraddistingue. «Con questo centro si fonderanno due elementi della cultura romana - spiega Fuksas - il razionalismo della teca e il barocco ripreso dalla nuvola a geometria variabile».

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