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Gelmini: la Pisacane non si tocca Non avrà un nome straniero

Il ministro Mariastella Gelmini

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L'identità italiana va protetta. E per poter integrare tutti gli studenti nel nostro Paese è necessario insegnare la storia e la cultura italiana. Quindi il nome della scuola elementare Carlo Pisacane non va cambiato. È duro e deciso il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini nel suo intervento sulla polemica scoppiata intorno alla richiesta di modificare il nome dell'istituto e intitolarlo al pedagogo giapponese Makiguchi Tsunesaburo. «Non convidivo la scelta di cambiare il nome - ha dichiarato il capo del dicastero di viale Trastevere - con il massimo rispetto per il teorico dell'educazione creativa, è inaccettabile che una scuola italiana cancelli un simbolo così importante del nostro Risorgimento in nome di un vago internazionalismo che mortifica il valore delle nazioni e delle identità». La bagarre nata in seguito alla proposta della direzione della scuola del Municipio VI ha fatto scendere in campo anche il sindaco Gianni Alemanno. Insomma, la protesta nata dal Comitato delle «Mamme per l'integrazione» ha coinvolto alla fine anche i rappresentanti del governo e lo stesso primo cittadino. Tanto da convincere ieri sera Nunzia Marciano, dirigente della scuola, a dichiarare di essere disposta a sospendere il processo attivato per il cambio di nome. Molti genitori, infatti, avevano annunciato che se fosse avvenuto il cambiamento, avrebbero tolto i figli dalla scuola elementare che ha quasi il 90 per cento di alunni immigrati. «Come può mio figlio di cinque anni ricordare e pronunciare il nome di un giapponese?», tuona una mamma.

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