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Città e aeroporto: la rivoluzione della mobilità

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Un piano messo nero su bianco per dotare l'aeroporto Leonardo da Vinci di una nuova ed efficiente rete di collegamenti, strade e ferrovie, per farne un vero hub internazionale in grado di trasportare in breve tempo a Roma tutti i passeggeri che fanno scalo a Fiumicino. Un progetto finanziato al 50% dall'Unione Europea e realizzato da Aeroporti di Roma (Adr), Atac, Rete ferroviaria italiana (Rfi) e Anas. Si tratta di uno studio di fattibilità costato 6,3 milioni di euro di cui 3,15 finanziati nel programma europeo «Ten-T» (reti transeuropee di trasporto). Il piano, quindi, è ancora in fase embrionale, solo dopo il 2011 si dovrebbero conoscere i costi e i tempi di realizzazione definitivi.  Ma, a dimostrazione che si fa sul serio, il vicepresidente della Commissione europea e resposabile ai Trasporti Antonio Tajani ha annunciato il pieno sostegno dell'Europa per fare dell'aeroporto di Fiumicino «il ponte tra il vecchio continente e l'Africa, un vero hub in grado di essere una porta verso il Mediterraneo, destinato a divenire un gioiello del made in Italy. Perché questo sistema per l'accesso intermodale all'aeroporto si inserisce nell'asse prioritario Berlino-Palermo di cui Fiumicino dovrà essere perno centrale». È già possibile individuare alcuni interventi decisivi sull'assetto viario del quadrante ovest della Capitale. Innanzitutto sono previsti due collegamenti a nord e a sud dell'aeroporto: il primo sarà un accesso ferroviario a quello che sarà il nuovo terminal nord del Da Vinci. Il secondo sarà un corridoio sempre su ferro, nel versante sud, tra l'aeroporto e la Roma-Lido. Un collegamento «leggero», in pratica una deviazione della metropolitana Roma-Lido che da Acilia si collegherà con la Fiera di Roma. Poi si dovranno completare le complanari della Roma-Fiumicino e si dovrà realizzare un nuovo svincolo in grado di bypassare il Gra verso la Pontina e la Roma-Napoli. Inoltre è previsto un nuovo asse viario a nord che colleghi l'aeroporto all'Aurelia. Una serie di interventi considerevoli che, molto probabilmente, non potranno vedere la luce prima del 2020. Il direttore generale di Adr, Franco Giudice, ha spiegato che si tratta di un sistema di mobilità plurimodale che sarà in grado di far fronte alla crescita del traffico aereo su Fiumicino. Le previsioni di crescita del traffico aereo, infatti, sono chiare: dai 30 milioni di passeggeri del 2007 si passerà ai 44 del 2015, ai 60 del 2020 e ai 110 del 2040, a fronte di una capacità viaria massima attuale di 35 milioni. Il direttore centrale della progettazione di Anas, Massimo Averardi, è andato oltre, svelando che c'è già un progetto che prevede la realizzazione di un nuovo anello del Gra, in pratica un raddoppio del Raccordo. Insomma, «120 nuovi chilometri che costerebbero circa 12 miliardi. E per Fiumicino si potrebbe pensare in pochi anni a 30 chilometri che vadano dall'A1 all'aeroporto». Il costo totale ammonterebbe a due miliardi. Un intervento importante se si pensa che attualmente nel tratto del Gra tra l'A1 e la Roma-Fiumicino transitano ogni giorno circa 140 mila veicoli e nel 2015 dovrebbero passare a 180-220 mila. «Il risultato finale di tutti questi interventi - ha spiegato il presidente del Centro europeo trasporti Renato Panella - sarà un miglioramento dell'accessibilità all'aeroporto di Fiumicino per il bacino di traffico dell'area metropolitana di Roma». Ma non solo. Infatti si punta anche ad integrare i servizi Alta Velocità nel nodo ferroviario di Roma col trasporto aereo e, in prospettiva, con i flussi marittimi sul porto di Civitavecchia e sul futuro porto turistico di Fiumicino.

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