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Vigili urbani, proclamato lo stato di agitazione

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Ieripomeriggio infatti tutte le sigle sindacali della Polizia municipale hanno proclamato lo stato di agitazione. La decisione dopo l'ennesima riunione su una programmazione e degli investimenti che nell'ambito della Polizia municiaple non ci sono. «Abiamo già mandato la comunicazione al prefetto - spiega Giancarlo Cosentino della Cisl - del resto l'esito dell'ultima riunione avuta con l'amministrazione comunale, lo scorso 23 aprile, ha confermato la totale assenza di interventi per la Polizia municipale che se nel 2001 poteva contare su 7.380 agenti, ora siamo addirittura al di sotto dei 6.400. Nonostante i proclami sulla sicurezza, ci ritroviamo dopo un anno con 500 precari non stabilizzati e con 600 idonei ancora non assunti. Non si rpevede poi alcun adeguamento tecnologico, la maggior parte delle vetture è ancora priva di radio, mentre le nostre vigilesse sono costrette ad entrare nei campi rom con scarpe chanel. Ancora, non abbiamo mezzi adeguati agli interventi, ad esempio quando ci fu l'alluvione i vigili urbani potevano contare solo sulle punto, non avendo a disposizione auto 4x4. Questi problemi - continua Cosentino - sono già noti al sindaco e siamo sicuri che ne tenga conto, il problema però è che non si muove nulla. Anzi, per la sicurezza nei campi nomadi si preferiscono spendere 1,4 milioni di euro per guardie private». È la prima volta che le cinque sigle sindacali, confederali e autonomi, dei vigili urbani, decidono unitariamente uno stato di agitazione che «oggi e propedeutico all'incontro del 7 maggio - sottolinea Marco Milani del Sulpm - ma potrebbe trasformarsi in manifestazione come assemblee nei Gruppi o lo sciopero». A siglare lo stato di agitazione oltre a Milani, e Giancarlo Cosentino, Marco D'Emilia (Cgil), Giancarlo Cosentino (Cisl), Daniele Ilari (Uil) e Stefano Lulli (Csa-Ospol). Sus. Nov.

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