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Infrastrutture 17 opere annunciate ma mai realizzate

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Romaè terza in Italia per quelle economico-sociali, ma precipita riguardo la rete stradale. Il primo rapporto di Ance Lazio-Urcel e Confindustria Lazio non dà spazio all'immaginazione. Presentato ieri, traccia un quadro di criticità negli abnormi tempi di realizzazione delle opere pubbliche, nella lentissima burocrazia, tutti elementi che fanno invecchiare un'infrastruttura prima della sua realizzazione. Ance e Confindustria hanno così pensato a un Osservatorio Regionale sulle Opere Pubbliche con il centro di ricerche Cresme, che monitori l'iter per la concretizzazione dei progetti. Il rapporto sarà semestrale, anche online sul sito dell'Ance. «Il governatore del Lazio ha dovuto fronteggiare l'emergenza sanità – ha detto Maurizio Stirpe, presidente Confindustria Lazio – Per questo da lui mi sarei aspettato una selezione delle opere da fare, mentre si è continuato con i proclami. Si è perso tempo senza chiarire ciò che è possibile compiere con le risorse disponibili». «Qualcosa alla Regione si è fatto, ma si poteva fare di più», sottolinea Stefano Petrucci, presidente Ance Lazio-Urcel. Secondo i dati dell'Istituto Tagliacarne, la situazione infrastrutturale del Lazio sembra buona con 143,9 punti sulla media nazionale di 100. Roma è decisiva con 238,5 punti per le infrastrutture economiche e sociali. I nodi al pettine arrivano analizzando la sola rete stradale: il Lazio precipita a 93,7 punti; Latina è a 37,7; Roma a 80. In questo quadro, tanti sono i progetti di infrastrutture stradali da anni non ancora in cantiere. Sotto la lente d'ingrandimento del nuovo Osservatorio, 17 opere (11 stradali), date per certe dalle amministrazioni, per il Lazio settentrionale, Lazio meridionale e Roma area metropolitana: occorrono circa 8,5 miliardi di euro (7 per le strade), ma solo il 20 per cento delle risorse sono disponibili.

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