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Aeroporto Fiumicino Caccia a tassisti abusivi coi «segugi» del Git

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Enon è solo un modo di dire. È sufficiente trascorrere una giornata insieme ai vigili in borghese a caccia di taxi fuorilegge all'aeroporto di Fiumicino, per capire che il loro lavoro è tutto istinto e esperienza. Il territorio da battere è immenso ma le squadre del GiT della Polizia Municipale, guidate dal Comandante Carlo Buttarelli, conoscono i punti «caldi» e addirittura le facce dei recidivi. Il terminal Arrivi internazionali è uno dei preferiti da abusivi e ncc in cerca di stranieri pronti a seguire il primo autista che trovano, ignari che sia privo di licenza. Giriamo lo scalo insieme a loro, poi, ad un cenno, in un secondo spariscono fuori dal terminal, accerchiano il conducente e lo fermano. Ad attirare lo sguardo di Roberto, da quattro anni sul campo a Fiumicino, un dettaglio. «Ho visto un tale che si affacciava tra le porte scorrevoli, luogo utilizzato per tenere sotto controllo noi e aspettare il cliente», ci spiega. Il verbale si stila sempre in tre, per coprirsi le spalle. Insulti, sputi, aggressioni infatti sono all'ordine del giorno. Impossibile per i «profani» scovare gli abusivi, ma per loro le auto che «puzzano» spiccano. Mai quanto per Claudio, «superagente» dai poteri inquietanti. Di ogni macchina riesce a inquadrare targa, numero di concessione, quante volte l'ha fermata, a chi appartiene compresa finta storia strappalacrime, quante multe gli ha rifilato e quando. «Posso citare il famoso Onorevole – racconta – abusivo recidivo da 30 anni, si chiama L.S., nato a Nola del '43, 50 multe nel corso nella carriera. Il nome lo deve alla moglie, impiegata in un ministero». Questi vigili, negli ultimi anni, hanno sgominato il vero e proprio racket dei taxi. Prima del giro di vite c'era una specie di «mafia», dove i «boss» decidevano chi prendeva i clienti. Come la «vendita dei passeggeri»: il taxi scarica il cliente a un abusivo che lo aspetta alla pompa di benzina appena fuori lo scalo e riesce a evitare di passare per il «polmone», il parcheggio esterno da cui partono i taxi chiamati dalla direzione, evitando di rifare la fila. In aumento il fenomeno degli autisti filippini che caricano gruppi di cinesi appena sbarcati per andare a lavorare nei campi. Un caporalato internazionale. «Mentre noi stiliamo una multa, spesso dietro si muovono altri abusivi. Una battaglia quotidiana», spiega il caposezione Marinelli. Il bilancio a fine serata parla di 19 multe e 2 auto ncc sequestrate, oltre a diverse violazioni al Codice della Strada e per le condizioni non perfette del mezzo.

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