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Il dilemma del Car sugli orari

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Altrimentigli operatori del settore sono pronti a dare battaglia. L'apertura «diurna» del Car li avrebbe infatti penalizzati al punto di registrare una flessione delle vendite pari all'8%. Non solo, secondo le associazioni di categoria il fresco che si trova sui banchi dei mercati e nei vari punti vendita avrebbe almeno 24 ore di vita contro le 5-6 di quando la struttura di Guidonia era aperta di notte. Da qui la decisione di «voler tornare al più presto al vecchio orario». Ieri le associazioni di categoria Anva, Apre, Apvad, Upvad, Cia e Assogrossisti Car, hanno ribadito il loro no all'attuale orario di apertura del Car. Ma hanno deciso di fare un passo indietro sulla manifestazione di protesta indetta per il prossimo martedì che è stata invece rimandata in vista della riunione tecnica con le istituzioni competenti tra cui la Regione, fissata per il 24 aprile. «Dall'inizio dei nuovi orari del Car si calcola che gli ingressi siano scesi dai 3.000 ai 1.200 – racconta Franco Gioacchini, presidente dell'Upvad-Cnfcommercio – chiediamo l'apertura notturna perché l'attuale è sbagliata per una città come Roma che ha una così vasta rete mercatale». Cargest, la società che gestisce il Car si è detta disposta a trovare soluzioni condivise. Ma pone l'accento su una questione: «Per non ritornare ai deficit del passato a carico dei cittadini – spiega l'ad Massimo Pallottini – tra le priorità da rispettare con i nuovi orari c'è anche la competitività della società di gestione e delle aziende affittuarie».

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