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Palazzina venduta con raggiro: condannato a 4 anni

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Dopo un mese e mezzo è arrivata anche la seconda condanna. Questa volta però l'accusa, invece di truffa, è quella di ricicliaggio. Gian Vittorio P., che durante i suoi raggiri si faceva chiamare «ingegner Bianchi», ieri ha ascoltato il giudice dell'udienza preliminare emettere un'altra sentenza contro di lui: quattro anni di galera e quattromila euro di multa per aver riciclato oltre un milione di euro, denaro che si era messo in tasca riuscendo a vendere a una famiglia avellinese una palazzina di fronte a Villa Borghese per quattro milioni e mezzo. Edificio che valeva invece 18 milioni e che per di più non era neanche di sua proprietà. Per questa truffa l'uomo è stato già condannato lo scorso febbraio ad altri quattro anni e due mesi di galera. Il gup, inoltre, ieri ha condannato il truffatore a pagare una provvisionale pari a un milione e trecentoquindicimila euro, denaro che corrisponde ai soldi riciclati, alla famiglia parte lesa e al pagamento delle spese processuali e legali. Insomma, per «l'ingegner Bianchi», che credeva di aver fatto il colpo della vita, quella vendita gli è costata invece molti anni di reclusione. Ieri mattina l'imputato era in aula ad ascoltare la decisione del giudice, seduto su una sedia a rotelle. Il difensore dell'uomo in udienza ha presentato un'istanza per chiedere che venissero concessi gli arresti domiciliari al suo cliente, richiesta però respinta dal gup: il truffatore si trova infatti nell'ospedale Sandro Pertini nel reparto penitenziario. Le indagini, condotte dal commissariato Castro Pretorio, diretto da Massimo Improta, hanno quindi permesso di individuare e consegnare alla giustizia un personaggio che, secondo le indagini della Polizia di Stato, da tempo metteva a segno truffe del genere. Tanto da riuscire in passato a raggirare 32 persone, tra le quali anche il regista Luca Verdone e sua sorella Silvia, moglie di Christian De Sica, facendogli firmare contratti di vendita fantasma.

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