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Uno rubava il rame, l'altro squagliava le guaine in plastica che lo ricoprivano

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Dueoperai delle Ferrovie dello Stato sono stati denunciati rispettivamente per furto e ricettazione, trovati con 100 chili di oro rosso. L'attività rendeva bene: vendevano il rame 4 euro al chilo. Lo stesso prezzo che intermediari di materie prime spregiudicati impongono a romeni e zingari predoni dell'oro rosso. È stato il fumo a tradire i due insospettabili operai. Domenica alcuni agenti del Compartimento del Lazio della Polizia ferroviaria perlustrano la stazione al confine tra il Comune di Roma e quello di Ciampino. Il dirigente Carlo Casini ha deciso di tenere alta la guardia negli scali, anche di domenica. Tenendo conto dell'orario (il primo pomeriggio) e della stazione (ai margini della città) i poliziotti non immaginano una giornata di lavoro con grandi sorprese. Comunque stanno con gli occhi aperti. E fanno bene. Dopo un po' notano che da una delle entrate al piano basso della stazione sale del fumo. Pensano a un guasto, a un piccolo incendio, a un problema. Invece lo scenario è un altro. Un operaio delle Ferrovie dello Stato sta squagliando dei cavi in rame. I compratori lo vogliono pulito, non devono sprecare tempo a scorticare i cavi, altrimenti il prezzo d'acquisto scende di molto. Così C.M., 37 anni, romano, residente in zona, sta togliendo il rivestimento dal metallo. Si tratta di 80 chili di matasse, un bel quantitativo. Lui però non ha fatto tutto da solo. Chi glielo ha procurato è un suo collega, V.L., 44 anni, romano anche lui residente in zona. Quando lo rintracciano, gli agenti vanno a casa sua per vedere se per caso nasconde altro rame da ripulire. L'intuizione è giusta. Nell'abitazione i poliziotti trovano 20 chili di oro rosso. V.L. viene deunciato per furto, il suo collega C.B, invece, per ricettazione. Il mercato nero dell'oro rosso non conosce crisi. I numeri dell'affare sommerso retano alti. Dal primo maggio 2006 al 31 dicembre 2008, a fronte di 11.432 controlli in depositi, la Polfer ha recuperato 550.391 chili di rame trafugati alla rete ferroviaria italiana, per un valore di circa 2.751.000 euro. Sono state 742 le persone indagate, di cui 261 in stato di arresto. Registrato anche un calo numerico degli episodi di furto che dal 2006 a oggi ha fatto registrare un decremento del 34%.

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