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Il Tar respinge il ricorso: tutte regolari le licenze del 2007

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Respintocosì il ricorso presentato dall'Uri Taxi. In particolare i ricorrenti, contestavano, come si legge nella sentenza, «che la delibera impugnata abbia surrettiziamente introdotto uno smantellamento del limite quantitativo all'entrata nel mercato, e, quindi, la liberalizzazione del servizio taxi, perseguendo una politica irragionevole e contraria alle disposizioni della riforma Bersanil». Secondo i giudici amministrativi «nessun elemento traibile dalla riforma Bersani autorizza a ritenere, come fanno i ricorrenti, che il rilascio di nuove autorizzazioni formi oggetto di sfavore normativo» e gli interventi previsti per il potenziamento del servizio taxi «tendono palesemente all'aumento e al miglioramento dell'offerta» e «nessuno di essi è posto in posizione di preferenzialità» e non obbliga all'istituzione del comitato di monitoraggio del servizio». Sulla vicenda è intervenuto il consigliere comunale Pdl, Maurizio Berruti, membro della commissione Mobilità. «Non conosciamo l'esatta tipologia di ricorso presentato al Tar in opposizione al rilascio delle licenze deciso dalla giunta Veltroni. Quello che è certo è che nell'art. 6 della cosiddetta legge Bersani, è previsto che, al di là della proroga stabilita dai Comuni, questi possano ampliare l'offerta di taxi. Quando si interviene su settori pubblici a prezzi amministrati con licenze contingentate, occorre però usare grande cautela - commenta Berruti - se non si vogliono arrecare danni non facilmente recuperabili. In 15 anni le giunte di sinistra hanno aumentato solo del 9 per cento il trasporto pubblico collettivo (autobus), mentre demagogicamente hanno rilasciato il 30% di licenze taxi in più. Come al solito, al popolo affamato di trasporti, si danno le "brioches" dei taxi».

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