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Parroco verso il processo

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FrancescaMariani Rischia di essere processato per atti sessuali con minorenni e prostituzione minorile aggravata don R. C., il sacerdote arrestato il 30 giugno 2008 (poi finì ai domiciliari) accusato di aver abusato negli ultimi dieci anni di sette ragazzi affidati alle sue cure in oratorio e nei campi estivi. In base alle recenti norme in materia di sicurezza, il sacerdote rischia di tornare in carcere, come è successo l'altro ieri a Roma per Davide Franceschini, il romano di 22 anni accusato di avere stuprato una ragazza a Capodanno, durante la festa all'ex fiera di Roma. Il pm Francesco Scavo ha chiesto il rinvio a giudizio del sacerdote. Secondo l'accusa, don R.C., 56 anni, già parroco della parrocchia romana della Natività di Maria Santissima in via di Selva Candida, tra il 1998 e il maggio 2008, avrebbe abusato di sette minorenni. E sette sono gli episodi di abuso imputati al sacerdote, tutti coinvolgono minori di sesso maschile; di questi, in due casi il prete avrebbe anche indotto i ragazzi a «compiere e/o subire gli atti sessuali in cambio di denaro e di altra utilità, in genere capi d'abbigliamento». Secondo la ricostruzione dell'accusa i fatti si sono svolti tra il 1998 e il maggio del 2008. Il sacerdote, stando al capo d'imputazione, per compiere gli abusi avrebbe approfittato dei situazioni di "debolezza" o di difficoltà familiare in cui si trovavano i piccoli. In un caso un minore era stato affidato al prete dalla madre, in difficoltà economiche, perché si prendesse cura del figlio e lo aiutasse a superare i problemi dovuti alla perdita del padre. E proprio in questo caso il sacerdote avrebbe abusato del minore per circa quaranta volte in cambio di danaro (dai dieci ai 30 euro per ogni singola prestazione) o di abiti. Anche nel secondo caso in cui il pm contesta il reato di prostituzione minorile il prete avrebbe indotto un ragazzo a subire atti sessuali in cambio di denaro (dai 10 ai 50 euro) per circa quattro o cinque volte al mese, invitandolo anche a fermarsi di notte nella sua abitazione. Secondo l'accusa, inoltre, il prete avrebbe abusato di un altro minore, approfittando dei momenti che passavano da soli con la scusa di impartirgli gratuitamente lezioni private attinenti alla preparazione al primo anno scolastico dell'istituto professionale per geometri. In un altro caso, infine, le violenze sarebbero avvenute dopo che il prete aveva invitato il ragazzino nella sua abitazione, in seguito ad un litigio che il minore aveva avuto con un giovane che frequentava la parrocchia e terminato con lesioni evidenti. In due episodi le violenze sarebbero avvenute anche durante i campi estivi organizzati dal prete a Santa Caterina Valfurva (Sondrio) o in Trentino.

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