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Sigilli all'antiquario usuraio

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Antiquarioe usuraio. Si dedicava all'arte e ai finanziamenti privati il dottor Carlo L., 63 anni, perito d'arte, titolare di due negozi di antiquariato, uno in via del Babuino e un altro in zona Balduina. Ai suoi clienti con l'acqua alla gola il dottor Carlo prestava soldi praticando un interesse dal 5 al 7 per cento mensile. E rendeva: in casa i carabinieri del Nucleo investigativo di via In Selci gli hanno trovato assegni per 12 milioni di euro. L'antiquario è già stato rinviato in giudizio. L'altro giorno i militari, coordinati dal maggiore Lorenzo Sabatino, hanno proceduto al sequestro preventivo di suoi beni (compresi tre appartementi in centro storico e un box) in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale su richiesta del pubblico ministero Pietro Pollidori. Questo non vuol dire che si abbassano le serrande delle attività. Gli affari continuano, ma sotto la supervisione di un amministatore nominato dal giudice che terrà la cassa in previsione dell'eventuale risarcimento che il giudice stabilirà a favore della vittima. La persona in questione è un imprenditore, all'epoca titolare di alcune agenzie di cambio. Le cose vanno male, così avvicina l'antiquario che arriva a prestargli fino a 540 milioni di vecchie lire. Per l'imprenditore in crisi però diventa difficile anche restituire il prestito. Gli interessi corrono, la cifra aumenta. L'imprenditore si sente strozzato e un anno fa denuncia tutto ai carabinieri.

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