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Cortei, arrivano le nuove regole

Gianni Alemanno

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Sarebbe, infatti, pronto il documento che prevede che le manifestazioni nazionali percorrano tre zone della città: Tiburtino-San Lorenzo, piazza dei Cinquecento verso piazza Santi Apostoli e un terzo nella zona della via Tuscolana. A quanto si apprende le piazze romane rimarranno aperte alla possibilità di ospitare iniziative stanziali, cioè i sit-in. Il protocollo di intesa con le nuove regole sarà firmato a breve, con ogni probabilità già martedì prossimo. «Stiamo lavorando con il prefetto - ha spiegato il sindaco Gianni Alemanno - l'ho sentito anche oggi, e dovremmo raggiungere la fase finale del protocollo di intesa» per arginare manifestazioni e cortei a Roma. Il sindaco aveva commentato così le parole del presidente dell'Ordine dei medici della Capitale Mario Falconi che, durante la presentazione di un protocollo di intesa firmato con il Campidoglio, ha chiesto proprio al primo cittadino di lavorare «contro i cortei che fanno male alla salute di Roma», allungando i tempi di intervento. «Sono d'accordo - aveva replicato Alemanno - perché sono i cittadini romani a pagare l'eccesso di manifestazioni». Diversamente a quanto di era ipotizzato in un primo momento, non sarebbero solo tre le piazze dedicate ad ospitare sit-in o manifestazioni stanziali (piazza San Giovanni, piazza del Popolo e piazza San Gregorio, nei pressi del Colosseo), ma tutte le piazze. Le nuove regole, studiate per cercare di ridurre i periodici collassi del cuore di Roma invaso da manifestanti, riguardano tutte le iniziative e i cortei, esclusi quelli del Primo Maggio e gli scioperi generali nazionali. L'ultimo regolamento risale al 2004 ma era stato eluso da molti.

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