Elezioni Regionali, Stefani è il dopo Zaia: Lega prima in Veneto. Campania e Puglia restano alla sinistra
Con le tre vittorie nette dei favoriti si chiude in Veneto, Campania e Puglia l’ultima tornata di elezioni regionali del 2025. I risultati sono evidenti fin dai primi exit poll e, quando le sezioni scrutinate sono ai due terzi, il neopresidente del Veneto Alberto Stefani (Lega) stacca Giovanni Manildo di oltre 35 punti percentuali. Schiacciante anche la vittoria del centrosinistra nelle altre due regioni, con Roberto Fico (M5S) che in Campania supera Edmondo Cirielli con il 61% delle preferenze e Antonio Decaro che in Puglia ottiene il 64,9%, lasciando Luigi Lobuono al 34,2%. Pur essendo vittorie previste, il margine supera le attese in tutte e tre le regioni, complice la bassa affluenza del 43,6%, che premia i governi uscenti.
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“È stata una campagna elettorale bella, in mezzo alla gente”, commenta Stefani ringraziando i leader del centrodestra, mentre Decaro parla di “risultato straordinario sopra ogni aspettativa” ammettendo il peso della responsabilità che lo attende. Schlein, Conte, Fratoianni e Bonelli si spostano rapidamente a Napoli per festeggiare Fico, che non rinuncia a una frecciata al governo: “Sono venuti qui tutti i ministri, hanno promesso di tutto. Oggi questa regione batte il governo Meloni”.
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Intanto, le proiezioni mostrano una Lega dominante in Veneto al 36,1%, con Pd e FdI dietro entrambi intorno al 17%. In Puglia il Partito democratico è primo con il 27,3%, seguito da Fratelli d’Italia al 17,3%, mentre nel centrosinistra la lista Decaro Presidente conquista il 12,4% davanti al M5S all’8,9%. Nel centrodestra Forza Italia raggiunge l’8,8% superando la Lega al 7,2%. In Campania il Pd è primo al 17,7% seguito dal M5S al 9,4% e dalla lista Fico al 5,6%, mentre nel centrodestra il testa a testa è tra Forza Italia all’11,1% e FdI all’11,5%. La lista Cirielli è al 6,2% e la Lega al 5,3%. Le tre regioni confermano dunque un quadro in cui i candidati favoriti non solo vincono, ma ampliano significativamente il vantaggio previsto.
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