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Il caso Fiano e l'antisemitismo che la sinistra non vuole vedere

Aldo Rosati
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Alla fine, insomma, Houston abbiamo un problema. E non di poco conto. Dopo mesi e mesi di insistenze a senso unico, di sottovalutazioni colpevoli e di imbarazzanti silenzi, ci ritroviamo al punto di partenza: ogni volta che un ebreo – anche uno “di sinistra” – viene fischiato o deriso, cala l’indifferenza. Come se fosse normale. Come se fosse inevitabile: “in fondo se l’è cercata”. Quante volte si sono visti striscioni che inneggiano al 7 ottobre o a Hamas sventolare nelle manifestazioni ProPal accolti con un’alzata di spalle, quasi fossero soltanto “compagni che sbagliano”. Quante volte gli stessi militanti che si spellano le mani per applaudire Francesca Albanese si sono voltati dall’altra parte quando la relatrice Onu ha irriso un sindaco dem, colpevole soltanto di aver ricordato – sottovoce – la tragedia degli ostaggi israeliani. O altre innumerevoli gravissime amenità. Chi ha concesso a Francesca Albanese il diritto di sproloquiare su tutto?
Per il Nazareno, non è mai stato il momento di preoccuparsi per l’ondata di antisemitismo. Non lo era quando i pasdaran digitali attaccavano Tommaso Cerno, il direttore del Tempo che denunciava l’invadenza dei filo-terroristi. Non lo era quando circolavano vere e proprie liste di proscrizione contro giornalisti di Libero e Il Giornale. E non lo è stato neppure quando la senatrice a vita Liliana Segre veniva insultata e accusata di essere “troppo tiepida verso il governo genocida”. Anche lì, per carità, niente allarmi: solo “opinioni”.

Così, quando è toccato a Emanuele Fiano subire l’ennesimo brutto episodio, dal Pd sono arrivate le solite lacrime di coccodrillo. Già viste, già sentite, sostanzialmente finte. Dov’era Elly Schlein quando la Brigata Ebraica veniva cacciata dai cortei del 25 aprile? Dov’era quando i gruppi arcobaleno pro-Israele venivano bersagliati ai Gay Pride. Dov’è il Pd, quando molte sue amministrazioni promuovono iniziative che di fatto promuovono un indistinto odio per Israele, persino per i suoi prodotti alimentari, o per i suoi medicinali, boicottati dalle farmacie comunali? Eppure una cosa il Pd potrebbe ancora fare: prendere per le orecchie i propri giovani e insegnare loro un po' di storia e di geografia del Medio Oriente. Andare nelle famiglie, spiegare cosa significa davvero “democrazia”: amore per il confronto, per la libertà di opinione – quella autentica, non quella dei talk show di Rai3 o de La7 in cui tutti dicono le stesse cose e si applaudono a vicenda. La sinistra ha davanti a sé un compito storico: sradicare l’antisemitismo che la corrode dall’interno. Perché finché continuerà a tollerare, giustificare o minimizzare, sarà difficile credere che la solidarietà espressa a Emanuele Fiano significhi davvero qualcosa.

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