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Bonelli come Salis: "Spiagge? Il 70% di ogni arenile resti libero e gratuito"

Filippo Impallomeni
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Siamo alle comiche: occupare le case non è sufficiente e si punta alle spiagge. Il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, ha deciso di indossare i panni della sua cara amica Ilaria Salis. Ecco dunque la proposta, che andrebbe a coinvolgere gli stabilimenti balneari regolarmente in possesso di piccoli e grandi imprenditori. «Oggi- denuncia Bonelli- andare al mare costa a una famiglia media non meno di 50 euro al giorno, e la mancanza di spiagge libere è un problema sociale anche per chi vive sulla costa». La soluzione? «Le risorse vadano ai comuni per assunzioni stagionali e manutenzione, così da renderle fruibili a tutti».

 

 

«Da un anno – ha aggiunto il parlamentare di Avs in una nota- abbiamo presentato una proposta di legge che dichiara le spiagge beni comuni inalienabili dello Stato, non alienabili né acquisibili per usucapione, concedibili solo nei casi previsti e per tempi limitati, senza proroghe». È così che i deliri collettivi dei cari compagni, sin dall’insediamento dell’esecutivo Meloni, regalano un motivo in più agli elettori per non guardare mai a sinistra.

 

 

«La legge- ha spiegato con orgoglio Bonelli- prevede che almeno il 70% di ogni arenile balneabile resti di libero e gratuito utilizzo, con facoltà per Regioni e Comuni di aumentare tale quota in base alle caratteristiche costiere ed ecologiche». Se mai Avs dovesse superare il 6% nel corso della propria storia bisognerà allora combattere con i «ladri di spiagge», stavolta autorizzati. 

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