Giorgia d'Europa, Time incorona la premier Meloni: "Sta guidando l'Unione"
Più di qualcuno, soprattutto in politica, è nemo propheta in patria, e spesso lo è altrove. Molti meno riescono ad esserlo sia fuori che in casa propria. A questo assai ristretto club, oggi, può iscriversi di diritto e senza dubbi di sorta anche Giorgia Meloni: la copertina dedicatale ieri dal prestigioso anzichenò settimanale statunitense “Time” è il suggello dell’age d’or che la premier italiana sta vivendo, in patria e fuori. Tanto per capirci, l’ultimo politico italiano a guadagnarsi la prima pagina del foglio newyorkese era stato De Gasperi, settantasette anni fa. Un suggello che proviene da uno delle più internazionali e rispettate riviste del mondo, mai troppo tenera con figure considerate “di destra” o più in generale conservatrici. Cosa che se non vale doppio, poco ci manca. Anche perché l’area geografica della leadership meloniana cui il “Time” fa riferimento nel suo pezzo non è solo l’Italia, ma il Continente intero: «Dove Giorgia Meloni sta portando l’Europa», recita infatti il titolo, alludendo senza troppi giri di parole al peso specifico che il Presidente del Consiglio esercita ormai non solo in casa propria, ma su tutta la Vecchia Europa, in perenne e disperata cerca d’autore. Autore che, a leggere il settimanale, potrebbe finalmente aver trovato.
"Introduzione reato per combattere piaga". Femminicidi, la strategia di Meloni
Quello del “Time” è un affresco sfaccettato, vario e multiforme della premier italiana, raccontata sotto molteplici aspetti, politici, biografici, culturali e pure personali: il lungo articolo, firmato da Massimo Calabresi, restituisce un ritratto complesso, analizzando con lucidità, nel merito e nel metodo, il ruolo conquistato da Meloni sul tavolo da gioco europeo e persino mondiale, specie nel suo rapporto con la Casa Bianca. Senza per ciò risparmiare numerose critiche, talvolta anche taglienti (e talaltra forse un po’ semplicistiche). Il che, a ben vedere, non fa che accrescerne il valore (si fosse trattato di un panegirico odi una critica totale avrebbe avuto certamente meno rilevanza). Ad ogni modo, e al netto del contenuto specifico, il dato rilevante e- con buona pace di chi tifa per l’irrilevanza dell’Italia - incontrovertibile è che Meloni è ormai considerata uno dei politici europei più influenti, se non il più influente. Oggi questo è un fatto, e nessuno lo può negare, a meno che non si abbia voglia di mostrare la propria malafede politica, o il proprio distacco totale dalla realtà, o entrambe le cose.
All'armi son fascisti. No, rettiliani
Questa infatti non è la prima volta che la Premier finisce per essere protagonista di giornali internazionali: la rivista francese Le Point ha titolato «Italia incredibile», con una foto di Meloni e di un paesaggio italianissimo; per restare in Francia, pure Le Monde, non proprio un giornale di destra, aveva parlato più volte del «successo diplomatico-migratorio» del premier nell’Ue e Le Figaro Magazine, a giugno, aveva lanciato il titolone «Giorgia Meloni - Le ragioni di un successo». E poi ancora l’ormai celebre copertina del The Economist, dove a maggio 2024 campeggiava come una delle «3 donne che plasmeranno l’Europa» (incassando pure un «Machiavelli sarebbe fiero di lei») e di Politco.eu, che l’ha definita a dicembre «La persona più potente in Europa». Per finire col The Times, che poco più di due mesi fa titolava in prima pagina «Pazzi di Meloni – Perché i leaders s’innamorano di lei». E insomma, l’aura di Giorgia nel resto del mondo è davvero cambiata: da incarnazione di una fantomatica destra post-fascista, a donna guida dell’Europa. Un bel salto, non c’è che dire.
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