In Onda, Ricci in ginocchio da Conte: "Gli ho inviato le carte", appello al M5s
Travolto dall'inchiesta definita "affidopoli" l'ex sindaco di Pesaro e candidato del campo largo per le regionali nelle Marche, Matteo Ricci, continua a professare la sua innocenza in tv e a getare eventuali responsabilità a un ex collaboratore. "Io non mi sono mai occupato di affidi e appalti, sono completamente estraneo" rimarca l'eurodeputato del Pd a In onda, "per me l'onestà viene prima di tutto. Sono molto sereno". Nella trasmissione condotta da Marianna Aprile e Luca TeIese giovedì 24 luglio il dem ribadisce le sue argomentazioni: "Il punto vero è uno solo: se un mio ex-collaboratore ha tradito la fiducia che gli abbiamo dato. Se fossi così, io e il Comune saremmo parte lesa. Ora spero si sappia la verità il prima possibile, io sono fiducioso nei confronti della magistratura".
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C'è poi il tema politico, con il Movimento 5 Stelle che non è più certo - eufemismo - di sostenerlo alle regionali campane. "Sto sentendo un grande affetto. Dal Pd? Da tutto il Pd. Sto interloquendo anche M5S, ho inviato le carte sia a Schlein che Conte", afferma Ricc che lancia un messaggio di fumo a Giuseppe Conte: "Spero che i 5 Stelle capiscano le mie ragioni e si possa andare avanti".
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