
Referendum, la cittadinanza breve indigesta pure a sinistra: il dato che umilia il Pd

Il quorum dei Referendum 2025 è stato mancato clamorosamente. La sinistra e la Cgil non sono riuscite a portare alle urne per votare più del trenta per cento degli aventi diritto. Affluenza lontanissima dal 50 per cento più un voto necessario per rendere esecutivo l'esito della consultazione. Tuttavia, il risultato è chiaro: chi si è recato alle urne si è espresso a favore dei quesiti abrogativi sul tema del lavoro, dall'abolizione del Jobs Act alle tutele maggiori in caso di infortunio. Il sì in questi quattro quesiti veleggia tra l'80 e il 90 per cento, Insomma, hanno votato elettori in sintonia non la proposta referendaria mentre gli altri, viene da pensare, sono stati a casa.
Un voto "contro noi stessi": chiudono le urne e inizia la resa dei conti nel Pd
Significativo in questo contesto il dato del quinto quesito referendario, quello per portare da 10 a 5 anni il tempo minimo di residenza per chiedere la cittadinanza italiana. Ebbene, i sì sono stati intorno al 64 per cento mentre i no - ossia i voti di coloro che non vogliono accorciare i tempi della cittadinanza italiana per gli stranieri - sono circa il 36 per cento. Insomma, le posizioni della sinistra sull'immigrazione sono controverse anche per i propri elettori...
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