
Inchiesta migranti, Meloni: denunciamo da anni. E Salvini travolge "i buoni e generosi del Pd"

Immigrazione clandestina e corruzione. L’inchiesta della DDA di Salerno, che ha portato a 36 indagati - tra cui l'ormai ex tesoriere del Pd campano, ai domiciliari - e svelato oltre 2mila richieste false di permessi di soggiorno, "conferma ancora una volta quanto denunciato dal Governo: per anni, la gestione dei flussi migratori è stata terreno fertile per criminali senza scrupoli". Lo scrive la premier Giorgia Meloni sui social all'indomani dell'inchiesta che ha portato a decine di arresti in Campania.
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"Un sistema che speculava sull’immigrazione, sfruttando cittadini stranieri disposti a pagare pur di ottenere un permesso di soggiorno e alimentando un giro d’affari illecito da milioni di euro - si legge nel post - Non a caso, abbiamo deciso di rafforzare i controlli per impedire che le quote di ingresso regolare finiscano nelle mani di chi sfrutta l’immigrazione per fare affari. E non a caso, ho presentato un esposto all’Antimafia per fare luce sulle troppe anomalie di questo sistema. L’immigrazione non può essere lasciata in balìa della criminalità. Continueremo a lavorare per ristabilire regole serie e legalità".
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Come detto, l'inchiesta coinvolge un esponente dem, tesoriere regionale del Pd in Campania, Nicola Salvati, ex vicesindaco di Poggiomarino. "Siamo sconcertati da queste notizie che coinvolgono i ’buoni e generosi' del Pd. Se le accuse fossero confermate sarebbe gravissimo", scrive su X il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini.
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