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Renzi, Biancofiore tuona: "Basta sciacallaggio, vicinanza ad Arianna Meloni"

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Un post di Matteo Renzi è finito sotto la lente d'ingrandimento di Michaela Biancofiore. "La nostra posizione rimane semplice: a noi non interessano i gossip sui ministri o le indagini giudiziarie, noi vogliamo risposte politiche. Quello che fanno i ministri a letto non ci interessa, quello che fanno in ufficio sì", ha scritto il leader di Italia Viva per commentare un articolo di Repubblica che unisce il caso di Gennaro Sangiuliano a quello di Arianna Meloni. "Gli italiani si stanno accorgendo della mediocrità di questa squadra di Governo: l’amichettismo di Meloni e famiglia fa male all’Italia", ha continuato. Parole, queste, che hanno attirato l'immediata reazione della senatrice. "Non c’è fine allo sciacallaggio politico-mediatico portato avanti da Matteo Renzi, e questo dispiace anche se non sorprende. Non posso dimenticare cosa fece ad un uomo ammalato come l’allora presidente del Consiglio di Stato Franco Frattini ed ex ministro degli Esteri quando fu fatto il suo nome come Presidente della Repubblica. Lo stile di Renzi non fa il bene né di se stesso visto che il suo consenso è ai minimi storici nè del Paese, atteggiamento che l’ex premier dovrebbe imparare a mettere da parte e che, evidentemente visti gli ultimi addii in Italia Viva, non piacciano più e vengono contestati anche da alcuni suoi colleghi di partito", ha dichiarato Biancofiore. 

 

 

"Ancora, pur conoscendo bene suo malgrado la tattica del ’character assassination’ per qualche dente avvelenato personale, cerca di dare credito a ricostruzioni giornalistiche fantasiose, prive di fondamento, sgrammaticate e che mal si tengono tra loro, pur di ottenere i suoi 15 minuti di fama quotidiana, infierendo contro la famiglia Meloni. Pena: la crisi d’astinenza. E per fortuna - sottolinea - che lui rivendica di non occuparsi di gossip! Screditare e denigrare insinuando il dubbio, senza approfondire i fatti sono il marchio di fabbrica di chi dell’amichettismo, di cui accusa gli altri, ha fatto ampiamente uso", ha proseguito la presidente del Gruppo Civici d’Italia, Nm, Maie. "L’infornata di conoscenti e amici, suoi, è risaputa e per verificarla basta cercare, senza perdere troppo tempo, su google. Senza dimenticare che alcune di queste nomine riguardavano profili che non avevano convinto la Corte dei Conti o il tentativo di mettere il suo migliore amico e noto imprenditore del settore, a capo della cybersicurezza. Lezioni da chi ha sperperato un consenso infinito proprio per queste nefandezze tafazziane, il governo Meloni non può prenderne. Prima di sentenziare sulla gestione del potere politico gli altri, solo perché si vorrebbe essere al loro posto, Renzi dovrebbe fare una seria riflessione e farsi aiutare da qualcuno per il suo carattere che è causa della sua caduta libera, di questo passo senza possibilità di frenata. Ad Arianna Meloni tutta la mia vicinanza politica ed umana, sperando che continui ad occuparsi del suo partito con la correttezza che la caratterizza e le regole comuni alla politica", ha concluso. 

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