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Migranti, Cisint esulta: "Ora stop ai contratti fasulli nei cantieri di Monfalcone"

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L'esposto della premier Giorgia Meloni al procuratore Antimafia sulle irregolarità nei permessi di lavoro per i migranti ha scoperchiato il calderone. Anna Maria Cisint, sindaco di Monfalcone, esulta: «Finalmente si apre il buco nero dell'immigrazione regolare e si sollevano questioni su abusi e storture del mercato del lavoro. Questi temi sono da sempre al centro delle mie denunce sulle anomale procedure d'ingresso che permettono un massiccio impiego di migranti bengalesi nei cantieri navali di Monfalcone e Marghera», afferma l'esponente leghista che da tempo denuncia il fenomeno dei permessi farlocchi che permettono l'immigrazione irregolare senza alcun beneficio per il lavoro. «Da anni segnalo la compravendita sul mio territorio di contratti di lavoro acquisiti offrendo ad aziende e privati cifre intorno ai 5 mila euro pagate in contanti. Come abbiamo verificato qui a Monfalcone a fronte di 7mila migranti presenti solo 1.700 svolgono un lavoro effettivo. Con quei contratti fasulli si facilita dunque l'arrivo dal Bangladesh di migranti apparentemente regolari destinati poi a moltiplicarsi tramite la pratica dei ricongiungimenti familiari», dichiara Cisint.

C'è poi un altro aspetto della vicenda: «I ricongiungimenti facili senza la verifica di adeguati criteri relativi al reddito, della stabilità dell'impiego, delle disponibilità di alloggi e di conoscenze linguistiche sono l'altra grande piaga di questo fenomeno. La pratica permette tra l'altro il riconoscimento di matrimoni anche poligamici illegali in base al nostro ordinamento giuridico. E a tutto questo s'aggiunge la beffa degli assegni famigliari pagati alle famiglie. Importi ingenti che escono dalle casse dello stato italiano per scomparire all'estero», conclude Cisint. 

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