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Pd, pesce d'aprile alla Santanchè. Ma lo scherzetto può arrivare dal M5S

Luigi Frasca
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I voti sulle mozioni di sfiducia ai ministri Daniela Santanchè e Matteo Salvini sono attesi alla Camera tra domani e giovedì. Il caso del vicepremier, cui le opposizioni chiedono da tempo di chiarire i rapporti della Lega con il partito Russia Unita, non sembra preoccupare il governo. Anzi. Potrebbe mettere in imbarazzo il Movimento 5 Stelle visto che l’unico punto di contatto fra i grillini e la Lega è la «visione alternativa» sulla guerra in Ucraina. Mentre la vicenda della ministra del Turismo, finita al centro dell’indagine della Procura di Milano sulla cassa integrazione Covid della società Visibilia, agita non poco la maggioranza.

 

 

I leader, dalla premier Giorgia Meloni ai due vice Matteo Salvini e Antonio Tajani, si dicono certi della coesione del centrodestra e le dichiarazioni mantengono una linea garantista, ma non è un mistero che il caso Santanchè qualche mal di pancia lo stia creando. La speranza non detta è che la ministra tragga da sé le conclusioni sull’opportunità o meno di rimanere in carica, soprattutto in caso di una richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura di Milano. Ieri il Pd, dalla sua pagina social, ha postato una foto della ministra annunciando le sue dimissioni per poi dichiarare che si trattava solo di un pesce d’Aprile.

 

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