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Pd a nervi tesi sulle liste: Bonaccini punta i piedi, i casi Tarquinio e Salis

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Ne Pd è già alta tensione per le elezioni europee.  Stefano Bonaccini ha incontrato Elly Schlein al Nazareno per un faccia a faccia sulle liste dopo le incomprensioni in seni alla riunione della segreteria di martedì. La formula 'a panino' con una candidatura civica femminile alla guida delle cinque liste, un uomo al secondo posto e la segretaria al terzo non convince il presidente dem e i suoi perché, è la linea, "non valorizzerebbe la classe dirigente Pd e penalizzerebbe le donne". C'è poi la questione della candidatura in prima persona di Bonaccini. "Non si è mai visto il presidente di un partito che non è capolista", era stata la lamentela dei fedelissimi martedì scorso, che poi avevano protestato contro la possibilità di candidare Annalisa Corrado alla guida della circoscrizione Nord-Est.

 

"Sarà pure un'ingegnera ambientalista, ma è anche una componente della segreteria, quindi non più civica - la sottolineatura -, e peraltro è contro i termovalorizzatori e in Emilia Romagna i termovalorizzatori ci sono". Le tre ore di incontro al Nazareno servono allora a ricomporre subito una frattura che altrimenti rischierebbe di allargarsi. "Incontro positivo, al lavoro insieme su elezioni europee, regionali e amministrative", affermano all'unisono i due attraverso una nota alla fine del confronto. L'accordo, secondo quanto si apprende, potrebbe trovarsi allora sulla scelta di Bonaccini capolista nel Nord Est (magari con Schlein nelle isole), anche se ancora nulla viene dato per chiuso. Anche nell'ottica di un cambio alla guida dell'Emilia Romagna, però, potrebbe essere letto l'incontro avvenuto sempre in mattinata al Nazareno tra i leader dem, il responsabile enti locali Davide Baruffi e i pentastellati Marco Croatti e Gabriele Lanzi, coordinatori regionali M5S. Il tavolo, viene riferito, serve per fare un quadro sulle amministrative di giugno in regione, ma i più ottimisti ammettono che ci sarebbe già un accordo per la scelta del successore di Bonaccini. 

 

Le polemiche interne, infatti, non si placano. A far discutere i dem, nelle ultime ore, è anche la possibile candidatura dell'ex direttore di Avvenire Marco Tarquinio, che non convince i riformisti per le sue posizioni contro le armi a Kiev. Lo difendono Goffredo Bettini e Andrea Orlando. "Credo sia una candidatura di grandissimo livello - dice l'ex ministro dem -, che dà un segno di attenzione alla battaglia per la pace". Non la pensa così Lia Quartapelle: "Sull'Ucraina, il Pd si è sempre schierato a sostegno di Kyiv, votando per l'invio delle armi", scrive su Facebook, ricordando anche gli impegni presi dal partito in tema di diritti civili. "Tarquinio - si chiede - condivide il programma di lavoro che ci siamo dati per i prossimi anni? Il percorso delle candidature alle europee deve rispettare la natura di partito e il fondamento democratico della nostra identità. Se si vuole imporre un cambiamento di rotta politica, lo si faccia apertamente, con una discussione esplicita negli organismi di partito deputati, non con le candidature". Non dovrebbe concretizzarsi, invece, l'ipotesi di candidare Ilaria Salis, anche se i dem non intendono mollare la battaglia per riportare in Italia l'attivista detenuta in Ungheria.

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