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Firenze e stadio Artemio Franchi, "strumentali grida d'allarme" di Nardella

Christian Campigli
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Un'idea nata con l'intento di aiutare l'Italia, i territori e le città che mezzo mondo ci invidia. Al di là che questi ultimi siano amministrati dai progressisti o dai moderati. Il governo italiano ha integrato e potenziato i contenuti del Pnrr attraverso il Piano nazionale complementare (Pnc) stanziando ulteriori 30,6 miliardi di risorse nazionali, disponibili in aggiunta alle sovvenzioni e ai fondi previsti nell’ambito del Recovery and resilience facility (Rrf). Una montagna di soldi, che servirà per rendere più efficiente il Paese. Una sorta di nuovo piano Marshall, che dovrebbe rendere felici tutti, ma che, al contrario, continua a creare nuove polemiche e assurde tensioni politiche. In particolar modo, a Firenze. Perché una piccolissima parte di quei denari (una goccia in un oceano, per intendersi) verrà usata anche per lo stadio Franchi.

 

 

“Siamo molto contenti che il governo sia venuto incontro alle nostre lettere di tre mesi fa con la proposta di allungamento dei termini dei lavori, anche se nel frattempo come è noto avevamo già trovato la soluzione per far giocare la Fiorentina al Franchi per tutto il prossimo campionato 2024-2025 – ha sottolineato il primo cittadino del capoluogo toscano, Dario Nardella - Se decade l’obbligo di rispettare la scadenza dei lavori del dicembre 2026, la prossima amministrazione comunale avrà tutto il tempo di valutare come gestire il cantiere dalla metà del 2025 in poi sfruttando questa opportunità in più. Tutto ciò in ogni caso conferma che la decisione di iniziare i lavori è stata giusta. Quindi avanti tutta con il restyling come abbiamo sempre detto. A questo punto ci aspettiamo che il Governo possa risponderci positivamente anche sulla richiesta di restituire alla città di Firenze i 55 milioni di euro a suo tempo tolti, analogamente a quanto fatto con il progetto dello stadio della città di Venezia”.

 

 

Una visione antitetica a quella espressa dal senatore di Fratelli d'Italia, Paolo Marcheschi. “La Fiorentina potrà giocare, se lo vorrà, allo Stadio Franchi fino al 2028. Il governo Meloni quindi non solo ha fatto la propria parte, smentendo di fatto le strumentali grida d'allarme del sindaco Nardella che ha più volte accusato l'esecutivo di aver scelto di abbandonare Firenze per meri motivi politici, ma consente la proroga dell'intervento prendendo atto dei dell'incertezza finanziaria che caratterizza questo progetto, nato male e proseguito ancor peggio, anche in seguito al definanziamento, che era più che prevedibile, voluto dall'UE. I dubbi sulla pervicace volontà del primo cittadino di dare comunque il via ai lavori al Franchi, pur sapendo che la copertura finanziaria dell'intera opera non era sufficiente, purtroppo restano”.

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