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Piano Mattei, la priorità di Meloni: "Chi dobbiamo sconfiggere"

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«L’immigrazione illegale di massa non sarà mai fermata, i trafficanti illegali di vite umane non saranno mai sconfitti se non si affrontano a monte le cause che spingono una persona ad abbandonare la propria casa. È esattamente quello che vogliamo fare dichiarando guerra agli scafisti e lavorando per offrire ai popoli un’alternativa fatta di lavoro e percorsi di immigrazione legale». Così il presidente del Consiglio,  Giorgia Meloni, aprendo il vertice Italia-Africa.

 

 

 

Istruzione e formazione, salute, agricoltura, acqua ed energia. Queste le priorità del Piano Mattei indicate dalla premier Giorgia Meloni nel suo intervento di apertura della conferenza Italia-Africa nell’Aula del Senato. Meloni ha premesso che si tratta di «un piano concreto di interventi strategici, concentrato su poche priorità di medio lungo periodo, istruzione e formazione, salute e agricoltura, acqua ed energia. Abbiamo individuato alcune nazioni africane del quadrante subsahariano e nordafricano che sarà poi allargato seguendo una logica incrementale». «Il pilastro istruzione e formazione professionale è decisivo - ha detto Meloni - perché qualsiasi investimento per portare ricchezza ha bisogno di generare lavoro e quel lavoro necessita di un’adeguata istruzione e di un’adeguata formazione. Per costruire ponti, ferrovie, impianti fotovoltaici, strade, scuole, ospedali occorrono competenze, occorre la formazione ai fini di quella competenza, penso ad esempio al Marocco dove puntiamo a realizzare un grande centro di eccellenza per la formazione professionale sul tema delle energie rinnovabili». Inoltre, ha proseguito la premier citando alcune delle aree e dei Paesi dove si intende intervenire, «intendiamo avviare in Algeria un progetto di monitoraggio satellitare sull’agricoltura», mentre «in Mozambico siamo impegnati a costruire un Centro agroalimentare che valorizzi le eccellenze, le esportazioni dei prodotti locali». In Egitto «prevediamo di sostenere, in un’area a 200 chilometri da Alessandria, la produzione di grano, soia, mais, girasole con un investimento in macchinari, sementi, tecnologie e nuovi metodi di coltivazione. Oltre ovviamente ad accompagnare la formazione professionale. Ma penso anche al progetto già avviato in Tunisia dove stiamo lavorando per potenziare le stazioni di depurazione delle acque non convenzionali per irrigare un’area di 8.000 ettari e creare un centro di formazione dedicato al settore agroalimentare». «Vogliamo offrire il nostro contributo per migliorare l’accesso all’acqua: su questo fronte altri due progetti pilota saranno in Congo, per la costruzione di pozzi per la distribuzione dell’acqua soprattutto a fini agricoli alimentata da energia rinnovabile, e in Costa D’Avorio per il miglioramento dell’accessibilità »dei servizi sanitari primari«. »Ho voluto parlare di progetti concreti - ha concluso Meloni - capaci di generare un impatto significativo e immediato nelle nazioni in cui verranno attuati e di espandersi non solo in termini di dimensioni ma anche di settori di intervento la cui realizzazione e i cui sviluppi intendo seguire personalmente. Per quelli non avviati i nostri esperti sono pronti a partire immediatamente per la definizione della parte operativa«.

 

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