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Maternità, Mennuni zittisce tutti: “Problema culturale profondo. Essere mamma una missione”

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Lavinia Mennuni non si sposta di un millimetro dalla sua posizione sul problema maternità. “La tua prima aspirazione deve essere quella di essere mamma a tua volta” aveva detto la senatrice di Fratelli d’Italia a La7, scatenando le critiche della sinistra. Ma l’attacco dell’opposizione non scalfisce la rappresentante del partito di Giorgia Meloni, che in un’intervista al Messaggero ribadisce i propri pensieri: “Il problema non è solo sostenere economicamente chi mette al mondo un bambino, ma affrontare il problema culturale più profondo. L’essere mamma è una bellissima missione e un completamento della propria natura, senza che questo debba impedire le legittime aspirazioni professionali che ogni donna deve poter coltivare o altre scelte liberamente effettuate in nome di altre missioni altrettanto nobili. Essere mamma è per me la cosa più bella del mondo”.

 

 

Il calo della natalità affligge tanti Paesi, Italia compresa, ma di certo il diventare genitore per Mennuni “non confligge con altre aspirazioni e coinvolge entrambi i genitori. Dobbiamo far comprendere alle ragazze di oggi che possono coltivare il sogno di essere lavoratrici, affermarsi nel campo che scelgono e divenire le mamme di domani. Credo che su questi temi vi debba essere serietà e comunità di intenti e non si dovrebbe scadere nella polemica politica, soprattutto nella fase di emergenza che viviamo con il tasso di natalità più basso della storia italiana. Chi non possiede argomenti si rifugia nei luoghi comuni e la verità è che chi ha governato prima di noi nulla ha fatto sui temi della natalità e dell’infanzia e oggi prova fastidio non solo per le misure concrete messe in campo dal governo Meloni su questi temi”. 

 

 

Il tema economico non può essere una discriminante così grande per la senatrice di Fdi: “Abbiamo avuto tempi di crisi grave, quali le guerre mondiali, eppure i figli si facevano. Oggi invece i ragazzi e le ragazze sono focalizzati sul presente, non vi è una progettualità, anche a causa della precarietà che viviamo, si pensa al qui e ora e invece è importante che oltre ad aspirare ad una affermazione personale, lavorativa, si ponga al centro il tema della natalità. I ragazzi - il messaggio finale - possono aspirare ad essere lavoratori e genitori. Direi a chi mi accusa, bando alle ciance e al lavoro per sostenere i nostri giovani, rilanciare la natalità e dare nuova linfa al nostro futuro”. 

 

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