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Giuseppe Conte fa la guerra al Pd, cosa dice a Elly Schlein

Antonio Adelai
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Nuova puntata dello psicodramma tra Movimento 5 stelle e Partito democratico. A scaldare l’atmosfera ci ha pensato ieri il presidente del M5s, Giuseppe Conte, durante una conferenza stampa a Montecitorio. «Elly Schlein può essere una federatrice del centrosinistra? Mi auguro lo sia, che sia una grande federatrice delle correnti interne al Pd. Noi al Movimento 5 stelle non abbiamo bisogno di nessun federatore ha detto l’ex premier - Mi piacerebbe che il Pd, federando tutte le correnti - e io con Schlein lavoro bene, ma è chiaro che il suo compito non è facile, è molto impegnativo - possa fare chiarezza sulla questione morale. Io ho lanciato un appello che per noi è fondamentale e non ho ancora visto al centro del dibattito di questo fine settimana che c'è stato intorno al Pd, con tanti padri nobili, una posizione chiara sulla questione morale. Per noi è fondamentale, come pure mi aspetto che si chiariscano i contorni di una transizione ecologica dove abbiamo un sindaco del Pd, a Roma, che sta realizzando l'inceneritore che per noi è il passato completo, che ci riporta assolutamente a una visione che non possiamo condividere». «Vorremmo dal Pd posizioni chiare sulla politica, non solo europea, ma estera - ha concluso Conte - dove noi abbiamo preso delle posizioni molto forti».

Parole, quelle pronunciate dall’ex capo del governo, che sono suonate come una sorta di de profundis rispetto all’investitura lanciata solo qualche giorno fa da Romano Prodi, a margine del forum del Pd sull’Europa. «Ogni momento ha il suo federatore, e io credo che Schlein lo possa benissimo essere. Il problema è di farsi federare», aveva affermato l’ex presidente della commissione europea. Un assist per la leader dem, sempre più in difficoltà, in vista delle prossime elezioni Europee. «Siamo impegnati a contrastare Meloni e il governo, non rispondiamo agli attacchi di Conte. Da quando è segretaria, Schlein non ha mai speso una parola contro le opposizioni, ma si è sempre occupata di trovare un terreno comune, ha scommesso sui temi, come fatto sul salario minimo, avendo lei la responsabilità di guidare il maggior partito di opposizione», è stata la risposta arrivata da fonti del Pd alle dichiarazioni di Conte. Ad entrare a gamba tesa nel dibattito è stata la vicepresidente del Parlamento europeo ed eurodeputata del Partito democratico, Pina Picierno, secondo cui «Conte dovrebbe essere più rispettoso e ricordare che in moltissimi casi, per esempio nel caso di moltissime competizioni regionali e locali, la nostra comunità politica ha dato prova di molta generosità e di moltissima pazienza». «Ma ogni pazienza ha un limite - ha continuato Picierno È tempo di costruire un'alternativa alla destra, Conte chiarisca senza giri di parole se intende costruirla insieme o se prevale la corsa elettorale contro il Pd». Insomma, la contesa per le Europee è entrata definitivamente nel vivo.

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