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Scala, Cgil e Anpi scivolano sulla prima. Protestano perché non vogliono La Russa

Christian Campigli
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Una presa di posizione fuori dal tempo e dalla logica in occasione della prima alla Scala di questa sera. Uno scivolone su una delle scalinate più iconiche del nostro patrimonio artistico. I rappresentanti della Cgil e della sezione Anpi del teatro non parteciperanno al saluto che normalmente le cariche istituzionali - quest’anno guidate dal presidente del Senato Ignazio La Russa - fanno durante l’intervallo della Prima della Scala ad artisti e una rappresentanza dei lavoratori. Con un comunicato la rsa e rls Cgil e Anpi hanno annunciato che non parteciperanno «ad alcun cerimoniale di saluto istituzionale rivolto a chi non ha mai condannato il fascismo, le sue guerre coloniali, l’alleanza e la sudditanza al nazismo che ha generato leggi razziali e tanto lutto e miseria al popolo italiano».

 

 

Nel corso del pomeriggio di ieri si erano inseguite alcune polemiche sulla disposizione logistica delle autorità. Ad innescarle il sindaco di Milano Beppe Sale che aveva detto che si sarebbe seduto in platea con Liliana Segre. Poi, però, è stata fatta chiarezza. La senatrice a vita sarà seduta in prima fila sul palco d’onore, con al fianco il presidente del Senato e il sindaco Sala. Segre sarà accompagnata dalla figlia Federica Belli Paci, mentre La Russa e Sala dalle rispettive consorti. «La vicenda si è conclusa come auspicato dal presidente La Russa - spiegano fonti di palazzo Madama - che già ieri dal palco di piazza del Popolo si era augurato che la senatrice a vita potesse essere sul palco per dare un segnale di attenzione e vicinanza a Israele in questo periodo».

 

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