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Genova, fondi per i caduti della Rsi: è bufera. Per l'Anpi ci sono morti di serie B

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Christian Campigli 
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Una guerra civile che dura da ottanta, interminabili anni. E che, di fatto, non si è mai conclusa. Una pacificazione, necessaria per costruire solide basi democratiche, che appare oggi come un miraggio lontano, inarrivabile.

In Italia il fascismo e la resistenza partigiana occupano, incredibilmente, ancora le prime pagine dei giornali. E dei dibattiti politici. Un'anomalia tutta nostrana, letteralmente incomprensibile per Paesi come la Germania o il Giappone. Portata avanti, con precisione chirurgica, da quelli che Leonardo Sciascia chiamava «i professionisti dell'antifascismo». L'ennesima conferma di questa assurda tendenza giunge ieri da Genova. Il sindaco Marco Bucci ha deciso di stanziare nel bilancio comunale per il 20241,750 milioni di euro per il «Sacrario in commemorazione dei caduti della Repubblica Sociale Italiana» nel cimitero monumentale di Staglieno. Apriti cielo. Una decisione che l’Anpi del capoluogo ligure, come da prassi, non ha digerito. E che, puntualmente, ha deciso di commentare.

«Già negli anni scorsi - si può leggere in una nota - era accaduto che un assessore di Fratelli d’Italia andasse, in fascia tricolore, a rendere omaggio a quel Sacrario, un fatto che Anpi ha sempre duramente condannato. Ma impegnare (peraltro indebitando i conti del Comune) una cifra del genere in una città in cui i sacrari partigiani nei diversi cimiteri vengono lasciati senza manutenzione se non quella effettuata dai volontari, è un insulto alla città». Ma non basta. L'associazione dei partigiani che, nel 2022, ha ricevuto contributi statali per circa 94 mila euro, ha attaccato frontalmente Bucci. «Il sindaco, che in Sala Rossa a Palazzo Tursi siede sotto il gonfalone sul quale è appuntata la medaglia d’oro al valore militare per la capacità di Genova di liberarsi da sola dai nazifascisti, dovrebbe sentir scorrere sulle sue spalle il sangue dei partigiani e dei civili morti per quella Liberazione, sangue versato da quelli che ora, con il denaro pubblico, vuole onorare.

Mai avremmo pensato di vedere un’iniziativa tanto abietta. Sollecitiamo il sindaco (che, glielo ricordiamo, dovrebbe essere di tutti i genovesi e non dei suoi sostenitori di destra estrema e dei nostalgici del ventennio) a cancellare questo stanziamento, sicuramente meglio utilizzabile a favore della vivibilità dei cimiteri cittadini, e a chiedere scusa, in primo luogo a chi per liberare l’Italia ha lasciato la vita. Lo hanno fatto anche per chi, come lui, compie scelte che offendono la Costituzione sulla quale lui ha giurato». Una pacificazione che appare un orizzonte ben visibile, anche ad occhio nudo, ma impossibile da raggiungere. Per merito (o colpa) di chi, quella guerra civile, vuole farla durare in eterno.

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