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Meloni va da Scholz e firma il "piano d'azione": Italia e Germania più vicine

Benedetto Antonelli
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Un piano d'azione per consolidare ancora di più la «forte relazione» tra Italia e Germania. È quello firmato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, in occasione del vertice intergovernativo a Berlino. Il Piano punta a rafforzare la collaborazione tra Italia e Germania su economia, innovazione e coesione sociale, clima, energia e ambiente, politica estera e di difesa, agenda europea e migrazione, contatti tra le società civili e cultura. Un accordo che è «un'ottima notizia anche per l'Europa», ha detto Meloni durante la conferenza congiunta con Scholz presso la cancelleria a Berlino. Il vertice intergovernativo, il primo dopo sette anni, rappresenta «un cambio di passo nelle nostre relazioni», ha detto ancora la premier. Scholz ha sottolineato in particolare l'importanza della «collaborazione energetica», in particolare per l'approvazione attraverso anche il progetto della pipeline tra le Alpi per l'idrogeno.

 

 

Diversi i temi trattati tra i due premier, che hanno anche partecipazione insieme al summit virtuale dei Paesi del G20. Relativamente al conflitto in Medioriente, Italia e Germania concordano nella «ferma condanna di Hamas», ha spiegato Meloni, mentre Scholz ha ribadito che «Israele ha diritto all'autodifesa» e, allo stesso tempo, ha sottolineato l'importanza della pausa umanitaria per garantire gli aiuti alla popolazione civile di Gaza. Anche sull'Ucraina, Meloni e Scholz hanno ribadito «il pieno sostegno a Kiev», sottolineando che il presidente russo Vladimir Putin (per la prima volta dall'inizio della guerra in Ucraina anche lui al vertice virtuale del G20) potrebbe porre fine alla guerra «ritirando le sue truppe». Scholz e Meloni hanno confrontato anche la questione del Patto di stabilità e crescita della Ue, dove si cerca «un punto d'incontro» nonostante necessità diverse. 

 

 

Il premier fa il punto della situazione: «Si fanno dei passi in avanti giorno dopo giorno in una trattativa che facile non è, noi partiamo da necessità diverse, ma la chiarezza sulle proprie necessità aiuta anche a cercare delle soluzioni di sintesi. La posizione italiana non richiede una politica di bilancio allegra, che non abbiamo fatto e non stiamo facendo in Italia, siamo una nazione seria e un governo serio. Noi abbiamo un problema di protezione degli investimenti, che riguardano anche scelte strategiche che ha fatto l'Ue come la transizione verde e digitale, il Next Generation Eu, la difesa. Secondo noi è importante che le nuove regole di bilancio tengano conto di quanto le nazioni stanno facendo per favorire quelle transizioni e scelte strategiche, nel quadro di una politica di bilancio che deve essere seria. La posizione della Germania richiama soprattutto al tema del rientro del debito, e stiaMiliardi di euro Il valore dell'interscambio bilaterale tra Italia e Germania registrato tra il 2020 e il 2022 mo cercando di trovare il punto migliore per un patto che però deve essere possibile rispettare . Servire a noi ma servire all'Europa nel suo complesso». 

 

 

Scholz si è dimostrato ottimista sostenendo che ci si avvicina a una soluzione. Una «trattamento veloce e giusto a Bruxelles» è quanto poi auspicato dal cancelliere tedesco per la questione Lufthansa-Ita per la quale «siamo pronti la settimana prossima a inviare la notifica alla Commissione europea», ha aggiunto Meloni. Italia e Germania più vicine, infine, anche sul tema migranti. Meloni ha definito «innovativo e nel rispetto delle regole» l'accordo con l'Albania, che Scholz ha detto di «osservare con attenzione». Oltre a Meloni, al vertice di Berlino hanno partecipato per l'Italia il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, il ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, la ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone e la ministra dell'Università e Ricerca, Anna Maria Bernini, che hanno tenuto incontri bilaterali con i loro omologhi italiani.

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