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Pd, mossa della disperazione per Elly Schlein: in piazza col campo largo

Christian Campigli
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Un grande classico. Che non tramonta mai. O almeno, questa è l'inconscia speranza di Elly Schlein che, dopo aver dimostrato assoluta inconsistenza politica, di leadership e di programmi, tenta la carta della disperazione: la piazza. Una scelta conservativa (e già qui il paradosso è fattuale), per provare a riscaldare i gelidi cuori dell'universo progressista. Sempre più abbandonato a se stesso. Una manifestazione contro il governo della destra (mai dimenticare l'imminente pericolo fascista) e per l'alternativa (a cosa è chiaro, in quale modo assai meno).

 

Il segretario del Partito Democratico ha ottenuto la presenza anche degli alleati con i quali (provare a) costruire l'ormai mitologico campo largo. Giuseppe Conte e una delegazione grillina, insieme a Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Sinistra Italiana, sfileranno per le strade di Roma. Tra i temi della manifestazione, uno dei più importanti è certamente quello relativo alla guerra in Medio Oriente. Il Pd ha espressamente chiesto che ci siano solo bandiere arcobaleno. Niente vessilli di Palestina o Israele. Saranno allestiti anche dei gazebo per firmare la proposta sul salario minimo e per tesserarsi.

 

La scaletta prevede, sul palco, solo Stefano Bonaccini, presidente del partito, ed Elly Schlein, che chiuderà la manifestazione. Per il resto, nessun politico ma solo personalità e storie della società civile, dal medico alla sindacalista de La Perla in crisi, lo scrittore Maurizio De Giovanni, il neo sindaco di Foggia, fino a Mamadou Kouassi, il mediatore senegalese che ha ispirato il film “Io capitano” di Matteo Garrone. Secondo le indiscrezioni raccolte, durante il suo discorso il segretario dem dovrebbe toccare anche il tema dell'immigrazione. E attaccherà, senza mezzi termini, l'accordo tra Italia e Albania. Schlein, al congresso Pse, ha parlato del governo Meloni come di un esecutivo di “estrema destra che sta mostrando il suo vero volto: combattono i poveri invece che la povertà, tagliano i servizi, discriminano la comunità Lgbtq+. E Meloni è una premier donna che non fa nulla per migliorare la condizione delle altre donne. È incredibile. Ma c'è una differenza tra una leadership femminile e una leadership femminista. Un governo che da risposte sbagliate dalla precarietà alla sanità pubblica”.
 

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