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Dimartedì, Landini non si tiene e attacca il governo. Ma "inciampa" sui dati Istat

Gabriele Imperiale
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È un nervoso Maurizio Landini quello che interviene a Di Martedì. Ospite di Giovanni Floris, il segretario della Cgil è esploso di fronte al cartello relativo al ddl Lavoro, presentato in Aula solo di recente e dopo sei mesi di attesa. “E’ un’altra conferma del modo con cui questi pensano di essere sempre in campagna elettorale, però devono capire che la gente non è co****na..", attacca Landini. Segretario della Cgil però che, nella sua sparata contro l’esecutivo, si rende protagonista di un’uscita quanto mai improvvida, o almeno a giudicare dai provvedimenti contenuti nella manovra economica proprio a favore del lavoro. La busta paga è già più pesante proprio grazie al taglio del cuneo fiscale voluto dalla maggioranza; aumenti per le tasche dei lavoratori che peraltro sono già in atto da qualche mese. 

 

 

Grazie agli sgravi contributivi – passati dal 3% al 7% per i redditi fino a 25mila euro, dal 2% al 6% per quelli fino a 35mila euro – i lavoratori di tutta Italia hanno potuto beneficiare fino a 100 euro in più al mese. Misure che sono state già rinnovate anche per il prossimo anno e che, insieme alla rimodulazione delle aliquote Irpef, porteranno nuovi aumenti per gli stipendi degli italiani. 
In più, a smentire ulteriormente Landini, ci pensa l’Istat con i dati sul lavoro.

 

 

È in aumento – di nuovo – l'occupazione. Nel nostro Paese e nel mese di settembre fa registrare lo +0,2%, pari a +42mila unità. Il numero complessivo degli occupati si attesta invece a 23milioni 656mila. Dati nettamente in crescita rispetto a dodici mesi fa: ci sono 443mila dipendenti permanenti e 115mila autonomi in più. Ma non è finita. Che l’aria sia cambiata e che Landini sia in errore lo conferma un ultimo interessante dato. Confrontando infatti il terzo trimestre di quest’anno con il secondo, c’è un incremento dello 0,3% per l’occupazione, con oltre 80mila nuovi occupati in più.

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