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Forza Italia, continua il pugno duro sui morosi. Ma c'è una via d'uscita

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Qualcuno l’ha ribattezzato il ‘lodo morosi’. Annunciata e approvata all’unanimità alla convention di Paestum la modifica dello statuto per la ’stretta’ su deputati e senatori che non pagano gli arretrati della quota di iscrizione a Forza Italia, in queste ore si sta lavorando a come attuare concretamente questa linea dura. Se da una parte viene confermata l’ineleggibilità agli incarichi di partito e l’incandidabilità per chi non si mette in regola, dall’altra si aprono spiragli per chi vuole sanare la propria situazione debitoria: chi porterà finanziatori per almeno 15mila euro l’anno, sarebbe ’esonerato’ dal pagamento del contributo mensile di 900 euro dovuto per l’adesione a FI.

 

 

La novità dell’esonero sarebbe contenuta nella bozza di regolamento, attuativo del pugno di ferro contro gli inadempienti e visionato dall’Adnkronos, che sarà all’ordine del giorno della segreteria nazionale convocata domani mattina, alle 9, da Antonio Tajani, nella sede nazionale di Via in Lucina, al civico 17. Per favorire il saldo degli arretrati e salvare le finanze forziste sempre più in affanno dopo l’abolizione del finanziamento pubblico e la scomparsa di Silvio Berlusconi (per oltre vent’anni il principale finanziatore del partito), la bozza del regolamento prevede anche un’altra opzione: un ’piano di rientro’ (da concordare entro la fine del marzo 2024), una sorta di condono tramite rateizzazione, per chiudere la partita con il passato.

 

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