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Sondaggio Pagnoncelli, la Lega torna sopra il 10 per cento. Crollo Pd

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Un mese ricco di sfide, tanti temi caldi. A settembre il governo Meloni ha dovuto fare i conti con due nodi difficili da sciogliere. In primo luogo c'è la questione migranti. Sebbene i Ventisette siano d'accordo sul fatto che la priorità sia fermare gli sbarchi illegali e i trafficanti che ne fanno un business, Polonia e Ungheria si oppongono alla redistribuzione. Non passa in secondo piano la gestione dell'economia del Paese. La situazione è delicata e la maggioranza sta cercando di muoversi con cautela per il bene del Paese. Secondo il sondaggio di Nando Pagnoncelli, pubblicato sul Corriere della Sera, questi aspetti, però, non sembrano avere impatto sull'elettorato. 

 

 

La valutazione del governo non mostra grandi cambiamenti e rimane stabile: il 42% esprime valutazioni positive, il 47% negative, con un indice di apprezzamento di 47. Come valutano gli italiani l'operato di Giorgia Meloni? Il 43% lo approva, il 45% lo critica, con un indice di 49. Il disagio espresso, stando ai dati di Pagnoncelli, non è però sintomo di una necessità di cambiamento. "Se infatti guardiamo agli scenari di voto, emerge che il centrodestra migliora complessivamente le proprie posizioni. Infatti, a fronte di un lievissimo calo di Fratelli d'Italia (meno 0,4% rispetto allo scorso mese, con una stima dl 29,8% sui voti validi), emerge una crescita apprezzabile della Lega che si colloca al 10,1 % con un incremento di due punti percentuali rispetto a settembre. Crescita indubbiamente veicolata dalle posizioni espresse sul tema migratorio, ma anche indice della capacità di Salvini di intercettare ed enfatizzare sentimenti presenti nella propria area elettorale", si legge sull'articolo pubblicato sul quotidiano. 

 

 

Nella coalizione di governo, sale di qualche decimale Forza Italia, di +0,4%, fino al 7%. Questi dati mettono a tacere tutte le voci secondo cui il partito fondato da Silvio Berlusconi stia perdendo terreno. Cambia la situazione nel centrosinistra. "Il Partito democratico perde un punto percentuale e si colloca al 18,5%, per la prima volta dall'elezione di Elly Schlein al di sotto dei risultati delle politiche 2022. Qui pesano le divisioni interne e anche la difficoltà di esprimere una linea chiara, spesso apparendo, a torto o a ragione, come un partito che «insegue» più che come un partito che determina l'agenda di area", scrive Pagnoncelli. Arretra l'Alleanza Verdi Sinistra e +Europa. Cresce, di mezzo punto, il Movimento 5 Stelle, stimato al 16,9%.  Piccoli passi indietro anche per Azione e Italia viva, la prima stimata al 3,2%, la seconda al 3%. Aumentano gli astensionisti, con una percentuale del 42,8%. La classifica dei leader vede stabilmente ai primi posti Tajani e Conte, entrambi con un indice di 31, seguiti da Salvini, con un indice di 29. Elly Schlein si mantiene al 25. I restanti si fermano tra il 18 e il 20. 

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