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Forza Italia, Stefania Craxi: “Noi socialisti stiamo dentro perché qui sono le nostre battaglie”

Stefania Craxi
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Caro Direttore, la ringrazio per l’attenzione che il suo giornale, con un articolo a firma di Riccardo Mazzoni, ha dedicato, non alla mia scelta, ma a quella di milioni di elettori socialisti, craxiani, che dopo l’infame biennio ‘92-‘94, hanno trovato cittadinanza, ruolo e rispetto tra le file del centrodestra e di Forza Italia. Quella di Mazzoni è una ricostruzione perfetta, rispettosa della verità, dei fatti, a cui non c’è davvero nulla da aggiungere. Per me è stata e continua ad essere una decisione naturale, tutt’altro che singolare, compiuta insieme alla stragrande maggioranza della mia comunità e con quanti, ancora oggi, pur non avendo vissuto quella stagione, si richiamano ai valori e alla tradizione di quella che definisco una «civiltà della ragione».

 

 

Più banalmente, ho scelto di stare dove non siamo stati e non siamo visti con disprezzo o, nella migliore delle ipotesi, rilegati a ruolo ancillari solo dopo aver accettato la dannatio memorie e abiurato alla nostra storia. Sto dove sono riconosciute e valorizzate le nostre battaglie, la nostra cultura riformista, dove la parola Craxi suscita rispetto, non odio e indignazione. Sto, in poche parole, con la maggioranza degli italiani.

Ps. Un piccolo appunto a coloro che si piccano di essere i numi tutelari delle istituzioni. A New York ero seduta dietro alla premier Meloni, non per ruolo politico ma, per l’appunto, istituzionale, e per giunta non di governo, quale presidente della Commissione Esteri e Difesa del Senato, carica a cui sono stata eletta anche con i voti di larga parte dell’opposizione.

 

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