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Italia Viva, Rosato dice basta: Renzi perde il braccio destro

Christian Campigli
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Un'altra defezione. Un progetto che rischia di naufragare. Nonostante promesse importanti e grandi aspettative. Ettore Rosato, deputato triestino, braccio destro di Matteo Renzi fin dai tempi del Partito Democratico, lascia Italia Viva. È un'analisi impietosa, densa di amarezza, quella che traspare dall'intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica. “Vado via e per motivi politici, non personali. Lo sa bene anche Matteo, che ho incontrato la scorsa settimana e poi di nuovo questa. Ci siamo parlati, ci siamo abbracciati, ma la distanza in questi mesi si era sempre più ampliata. Quando non ci si capisce più è inutile proseguire. È una mia decisione - dice smentendo di essere stato allontanato dallo stesso ex premier - Renzi se lo aspettava e in una conferenza stampa, a poche ore da un incontro tra noi già programmato, mi ha dichiarato già fuori. Non so perché l’abbia fatto, ma ormai è passato”.

 

 

Rosato, senza girarci intorno, arriva velocemente al nucleo politico della vicenda. Ovvero quello di una linea non più condivisa dalla rottura del Terzo Polo. Quella era la via per cambiare la politica italiana ed evitare di rassegnarsi al bipolarismo, creando massa critica al centro: gli elettori alle Politiche ci avevano creduto e premiato”. L'esponente friulano ha poi parlato anche del proprio futuro. “Non mi iscrivo ad Azione, continuo l’esperienza del nostro gruppo, lavorando per portare a termine l’impegno elettorale. Naturalmente mi confronterò con Calenda e con Bonetti, come durante il tempo della federazione. In Azione ci sono tante persone con cui ho ottimi rapporti: Gelmini, Carfagna, Costa, Richetti”.

 

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