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Emergenza migranti, Giorgia Meloni smaschera i tedeschi sulle Ong

Benedetto Antonelli
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Affrontare il dossier migranti con serietà, concretezza e velocità: è questa la posizione comune dei Paesi del Med9, riuniti a Malta, in un momento di forte pressione migratoria, e illustrato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a margine dell’incontro e di un trilaterale con il presidente francese Emmanuel Macron e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Ma c’è anche un convitato di pietra: la Germania, alla quale la premier non risparmia una frecciata per la questione dei finanziamenti alle Ong: «Io capisco la posizione del governo tedesco, ma se loro vogliono tornare indietro sulle regole delle Ong, allora noi proponiamo un altro emendamento in forza del quale il Paese responsabile dell’accoglienza dei migranti che vengono trasportati sulla nave di una Ong è quello della bandiera della nave. Non si può fare la solidarietà con i confini degli altri». Poi rivela: «Ieri ho avuto degli scambi con il cancelliere Scholz. Un mezzo passo indietro». Tutto nasce dai soldi accordati da Berlino alle organizzazioni non governative, soprattutto i 780mila euro inviati alla Sos Humanity, una delle dodici Ong battenti bandiera tedesca e attive nel Mediterraneo.

Altri 420mila vanno invece alla Comunità di Sant’Egidio, che non si occupa di salvataggi in mare ma di progetti di assistenza a terra. Occorre ricordare che la Germania ha previsto un finanziamento complessivo di 6 milioni da spalmare in tre anni, motivo per cui nelle prossime settimane verranno individuati anche altri beneficiari. La premier era arrivata a La Valletta preceduta da una lettera inviata nei giorni scorsi ai leader di Cipro, Croazia, Francia, Grecia, Malta, Portogallo, Spagna e Slovenia, in cui chiedeva coesione. «Per l’Italia la priorità è la questione migratoria, e sono contenta per la convergenza che abbiamo trovato. È tempo per affrontare la questione in modo concreto, possibilmente definitivo.

Chi ha ritenuto che la crisi migratoria potesse essere affrontata da un singolo Paese ha preso un abbaglio, perché in assenza di soluzioni strutturali tutti saranno travolti». La premier ha trovato una sponda anche in Macron, che nel corso delle dichiarazioni finali ha sottolineato: la questione migratoria «è una situazione eccezionale, specialmente quella che ha toccato Lampedusa. Ci deve essere una risposta europea unica. Tutti dobbiamo mostrare solidarietà all’Italia e ai primi porti di approdo. Questo riguarda l’Italia, la Spagna, la Grecia». Per Meloni «il piano d’azione presentato dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen a Lampedusa è un’ottima cornice di partenza, che però ora va resa concreta e operativa. Abbiamo avuto a margine anche un incontro con la presidente e con il presidente francese Emmanuel Macron sui prossimi passi che si devono fare in vista del vertice di Granada». E anche qui Macron è sulla stessa lunghezza d’onda: «Sosteniamo il piano in 10 punti presentato da Ursula von der Leyen e vorremmo metterlo in atto, specialmente con la Tunisia e con Libia. Abbiamo proposto ai nostri colleghi di implementare questi dieci punti e spero che a livello europeo nei prossimi giorni si possa lavorare insieme sulla questione al fine di migliorare il partenariato con i Paesi di origine in Africa e con quelli di transito».

Al termine del Med9 Meloni è soddisfatta: «Mi pare che ci sia la volontà di affrontare la questione con serietà, con concretezza, con velocità. Non parlo dell’approccio perché quello ormai lo do per assodato, l’ho visto anche nella discussione di stamattina che coinvolge nove Paesi, la Commissione e il Consiglio. Io sono stata molto chiara nell’esporre sia la questione come la vedo sia l’impatto che sta avendo sull’Italia, sia le soluzioni. La convergenza tra questi Paesi, che nel Consiglio europeo sono quelli che vivono di più il fenomeno, è totalmente condivisa» e «sicuramente i Paesi del Med9 già a Granada», al Consiglio europeo informale del 6 ottobre, «possono consentire di fare dei passi avanti. Poi bisogna essere bravi nel quotidiano per far sì che le cose vadano avanti, ma sicuramente vedo una volontà, sulla carta c’è».

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