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Elly Schlein "unica in Europa che...", siluro del big Pd. E Letta scalda i motori

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Lo spartiacque è l'intervista disastrosa a Lilli Gruber nella famosa puntata di Otto e mezzo della scorsa settimana. Da allora sembra essersi rotto il fragile vaso di Pandora del Pd e la segretaria Elly Schlein è stata travolta dalle critiche, non solo quelle confinate nelle chat interne. Oggi su la Stampa, giornale diretto da Massimo Giannini che aveva partecipato all'intervista delle polemiche riservando qualche frecciata a Schlein, dedica una pagina alla "stoccata" di Piero Fassino alla leader (per quanto?) dem.  Tutto parte da due interventi pubblici. Schlein parlava a Barletta, Fassino nella "sua" Torino, sullo stesso tema, quello delle spese militari. "Sono favorevole a sostenere Kiev, anche militarmente – ha detto la leader dem –, ma pensano di raccontarci che la difesa comune si fa aumentando in modo lineare la spesa dei singoli Paesi europei? È il contrario. Se ci fosse una difesa comune, le spese si potrebbero ridurre, razionalizzare". E sul tetto al 2 per cento risponde con un refrain che è diventato sempre più comune nell'eloquio schleiniano: "Decideremo quando saremo al governo".

 

 

Quasi contemporaneamente Fassino a un migliaio di chilometri di distanza affermava: "Non si può volere essere sovrani rispetto alla Nato e pensare che le spese militari diminuiscano, non sta in piedi. Non si può fare la difesa europea con i fichi secchi (...). Quando Elly Schlein è arrivata, ha detto che lei non era favorevole all'invio delle armi in Ucraina. Poi, dopo qualche giorno è andata alla riunione del Partito socialista europeo, non una riunione di reazionari, partito di cui noi siamo parte e siamo stati fondatori (sull'atto di fondazione c'è la mia firma, 1993). Schlein si è accorta che era l'unica a pensarla così. Subito, si è riposizionata. Ha fatto bene. Ora, non vorrebbe investire il 2% del Pil nella Difesa? Se ne assume lei la responsabilità (...). Ho l'impressione che anche sul 2% del Pil si ricrederà presto".

 

Insomma, l'estate militante è finita, ora c'è l'autunno caldo con la temperatura che si scalda soprattutto al Nazareno. Nella stessa pagina, non si può non notare un articolo sul "ritorno" di Enrico Letta, che ha parlato in pubblico dopo mesi di silenzio, parlando proprio del ruolo dell'Europa: "Non dobbiamo avere paura della parola potenza. L'Europa deve unirsi e diventare una potenza mondiale. Per difendere i nostri valori e le nostre libertà". Un caso?

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