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Sondaggio Pagnoncelli, il crollo di Fratelli d'Italia è solo nei sogni della sinistra

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Inflazione, emergenza migranti e la manovra di bilancio. Sono questi i temi principali che interessano gli italiani e che finiscono nell’analisi realizzata da Nando Pagnoncelli e l’istituto Ipsos per il Corriere della Sera. Andando a guardare le intenzioni non c’è però quel contraccolpo per la maggioranza di centrodestra che negli ultimi giorni stanno ventilando da sinistra: rispetto al 27 luglio, data della precedente rilevazione, Fratelli d’Italia resta sempre sopra il 30%, attestandosi al 30,2% per la precisione, con uno scostamento di appena meno 0,2%. La Lega ottiene l’8,1% (-0,3%), Forza Italia cresce fino al 6,6& (+0,6%) e Noi Moderati totalizza un 1% tondo (-0,2%). Resta sempre sotto la soglia psicologica del 20% il Partito Democratico di Elly Schlein: i dem arrivano al 19,5%, rosicchiando solo uno 0,2%. Segno negativo per Alleanza Verdi-Sinistra e +Europa, che perdono lo 0,4% e lo 0,5%, calando fino al 3,7% e al 2,2%. Stabile l’andamento del Movimento 5 Stelle, che dal 16,3% passa al 16,4%. Infine guardando al centro il recente protagonismo di Matteo Renzi porta ad una piccola crescita di Italia viva (+0,3% al 3,3%) a scapito di Azione (-0,4% al 3,5%). In sostanza il centrodestra perde complessivamente solo uno 0,1%, mentre la sinistra addirittura lo 0,7%: non c’è alcuna aria di ribaltoni in vista.

 

 

Pagnoncelli si focalizza poi sul governo, che “continua a evidenziare una progressiva contrazione dei consensi. Se a luglio per la prima volta il dato vedeva una lievissima prevalenza dell’insoddisfazione, ora questa tendenza si accentua e il 47% degli elettori ne dà una valutazione negativa, contro il 42% di giudizi positivi. Così, l’indice di gradimento è sceso a 47, mentre fino a luglio il dato si era mantenuto sostanzialmente stabile. Questo malessere si ripercuote anche sulla presidente del Consiglio. Questo mese, per la prima volta dal suo insediamento, prevalgono, sia pur di pochissimo, le opinioni negative sul suo operato. Oggi il 44% valuta positivamente il suo operato, il 46% ne dà un giudizio negativo. L’indice di gradimento, a luglio a quota 52, ora è a 49 - evidenzia il direttore di Ipsos su GIorgia Meloni -. È evidente quanto meno un appannamento dell’esecutivo e in parte della sua leadership”. In particolare la numero uno di Fratelli d’Italia deve prestare attenzione ai ceti più popolari e ai loro giudizi. Ora la Nadef e la manovra diventano due elementi fondamentali per il gradimento del Paese.

 

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