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Beppe Grillo esalta la Cina "green" ma tace sul carbone. Il dato che lo imbarazza

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Dove c'è Beppe Grillo, c'è un paradosso. Anche questa volta il fondatore del Movimento 5 stelle ha attirato i riflettori su di sè per un'uscita contestabile: se da una parte tesse le lodi di Pechino; dall'altra sembra dimenticarsi dei fattori più controversi della Cina. Nelle scorse ore, infatti, il comico pentastellato ha richiamato l'attenzione sulla presunta alta attenzione del Dragone alla politica green. Attraverso le pagine del suo blog, Grillo ha lanciato in rete una notizia dal titolo forte: "La Cina domina il mercato delle energie rinnovabili". Ad accompagnare la notizia, una foto della bandiera cinese e quella di un prato verde. 

 

 

Nell'articolo ripubblicato da Grillo vengono elencate tutte le conquiste della Cina in termini di transizione ecologica. "Le più grandi aziende statunitensi sono nettamente indietro rispetto alle loro controparti cinesi quando si tratta di generare entrate da energia rinnovabile", si legge. Poi vengono citati alcuni dati riportati da BloombergNef, secondo i quali le aziende che compongono l'indice azionario statunitense producono solo il 3,4% dei loro ricavi da fonti di energia pulita. Ovvero, circa la metà di quanto guadagnano le aziende della Borsa di Shanghai.

 

 

"La Cina domina il mercato globale dell’energia pulita. Le più grandi aziende statunitensi sono nettamente indietro rispetto alle loro controparti cinesi quando si tratta di generare entrate da energia rinnovabile. Ecco i dati di BloombergNef", ha scritto Grillo per commentare la notizia. Il fondatore del Movimento 5 stelle, però, sembra aver rimosso l'altra faccia della medaglia. Sebbene abbia come obiettivo quello di una rapida espansione sul fronte delle rinnovabili, la Cina sta anche continuando ad aumentare la produzione di energia attraverso il carbone. "Più della metà di tutto il carbone consumato nel mondo negli ultimi dieci anni è stato consumato in Cina, e la febbre del carbone nel paese non mostra segni di declino", ha affermato Li Shuo, consulente politico senior di Greenpeace East Asia. 

 

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