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Caivano, promessa di Meloni sul ritorno dello Stato: “Sarà bonificata e diventerà un modello”

Pierpaolo La Rosa
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È un segnale forte, di speranza e di fermezza, quello lanciato ieri da Giorgia Meloni al termine della sua visita a Caivano. «Siamo venuti qui non a limitarci alla pur doverosa solidarietà alle vittime innocenti di un atto disumano, di un crimine infame che chiaramente ha scioccato tutti, ma a dire che intendiamo agire e metterci la faccia. Questo territorio sarà radicalmente bonificato. Vi assicuro che presto vedrete i frutti della nostra attività - le parole del presidente del Consiglio alla fine della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica - Non devono esistere zone franche. Il Parco Verde di Caivano non è l’unico territorio che versa in queste condizioni, il messaggio è rivolto alle tante Caivano d’Italia. L'obiettivo che ci diamo è che questo luogo, noto alle cronache come luogo di degrado, possa essere conosciuto alle cronache perché modello». Insomma, lo Stato c’è, non abdica alle proprie funzioni, e torna ad assumere un ruolo da protagonista dopo quello che il premier non ha esitato a definire «un fallimento da parte dello Stato e delle istituzioni».

 

 

Non a caso, Meloni si è recata nel Comune, nella cintura metropolitana di Napoli, dove si è consumata la vicenda degli abusi sessuali compiuti nei confronti di due cuginette, di undici e dodici anni, da parte di un gruppo di giovani, accompagnata dal titolare del Viminale, Matteo Piantedosi, dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, dal responsabile del dicastero per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Occorre, dunque, passare dalle dichiarazioni ai fatti, e Meloni si è soffermata sulle due direttrici di una azione che nelle sue intenzioni vedrà il coinvolgimento dell’intera squadra di governo. La prima direttrice «è la fermezza dello Stato contro la criminalità, l'illegalità e la droga», mentre la seconda ha a che fare con «la necessità di dotare questo territorio di servizi che i cittadini aspettano, chiedono, vorrebbero vedere da molto tempo. La ragione per la quale sono qui oggi i primi ministri, ma li vedrete tutti, è per dire che siamo qui per cominciare da oggi a dare risposte precise», ha spiegato il capo dell’esecutivo. Una strategia che significa più insegnanti e la riapertura entro la primavera del 2024 del polo sportivo «Delphinia», ormai abbandonato, che sarebbe sta to teatro del duplice stupro, con un investimento di dieci milioni di euro.

 

 

Il capo dell’esecutivo ha, poi, annunciato che il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha messo a disposizione dodici milioni di euro «per avviare una biblioteca, una sala multimediale, una sala lettura, che può essere ubicata sempre all'interno del centro "Delphinia", che diventa quindi centro polifunzionale». L’immagine simbolo della giornata la fornisce la stessa Meloni, pubblicando su Face book una foto che la ritrae abbracciata a don Maurizio Patriciello. Per far capire le intenzioni del governo, il presidente del Consiglio ha infine citato Sant’Agostino: «Comincia a fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile, e magari potresti scoprirti a fare l'impossibile. È quello che vorremmo fare qui».

 

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